di Paolo Gallo

Della famiglia Meloni-Giambruno si scriveranno fiumi di inchiostro su altrettante pagine bianche, pronte a diventare il romanzo che supererà in termine di vendite il librino di Vannacci.

Quello che più dà fastidio è l’arroganza con la quale l’attuale Primo Ministro italiano difende attraverso il suo partito, la sua maggioranza e qualche ministero la trapassata remota ‘famiglia tradizionale’. Che se per tradizionale si intendono i fiumi di corna, o tentate tali, beh sì… è molto tradizionale, molto italiana. Perché di famiglie composte da padre, madre, figli, cattolici e frequentatori di messe domenicali ne è pieno lo Stivale. Ma poi basta essere sul posto di lavoro e quell’uomo che il giorno santificato dal Signore ha fatto la Comunione, ha stretto la mano in segno di pace, si ritrova a fare il lupo in un ufficio qualunque dove la preda è obbligata a difendersi con sorrisi di circostanza, quando in realtà un bel vaffa e magari un giro in Direzione gli farebbero passare la voglia di esternare i propri istinti primordiali di animale bestiale che dovrebbe ormai essere passato anche di moda.

Se poi il lupo prima lo condanni ma poi lo diventi allora c’è un problema. Un problema che è tuo, di chi ti sta accanto e, ahimè, anche del Paese: perché sei il compagno del Primo Ministro e non lo abbiamo deciso noi. Consapevolmente conduci un programma, i fuorionda esistono e non puoi permetterti passi falsi: perché sei il compagno del Primo Ministro che, a quanto pare – ma spero di no – tiene pure un bel paio di corna, perché tra threesome e foursome pare ci si diverta, mentre il Capo di Governo è in giro per il mondo a trattare coi potenti della Terra.

Questa è una storia, purtroppo, tutta italiana. E non ce ne importerebbe nulla se tu non fossi il compagno di Giorgia Meloni, che in quanto donna e madre potrebbe passare anche un inaspettato momento di smarrimento come un fulmine a ciel sereno a seguito di ciò che ieri sera è venuta a conoscenza. E di un Primo Ministro in preda a scandali familiari, dubbi che potrebbero incidere a livello psicologico, non ne abbiamo bisogno e non fa di certo il bene del Paese.

Giambruno: qui si fatica ad arrivare a fine mese; il Primo Ministro non ha bisogno di distrazioni del genere, di togliere l’attenzione da guerre ai confini dell’Europa, guerre in Medioriente, carburanti alle stelle, mutui impazziti, rate del Pnrr, asili nido gratis forse sì o forse no, una Rai allo sbando, Pino Insegno che non produce un briciolo di share.

Giambruno, la crisi relazionale anche no! Ci basta quella economica che non ci permette di arrivare a fine mese. Non ci bastavano Piantedosi col carico residuale, la Santanchè coi TFR non pagati, Salvini che vuole in galera gli ambientalisti, la Roccella che poco sopporta le famiglie arcobaleno, il ripristino dei vitalizi agli ex senatori, il mal di pancia di Giorgetti per il Superbonus, gli esodati del reddito di cittadinanza, i corsi di formazione che non partono, Brunetta che cestina il salario minimo?

Giambruno, il silenzio è d’oro. Dal tuo diario del giorno si è passati a parlare dell’immane tragedia della striscia di Gaza a una qualunque puntata di Striscia la Notizia!

Un passo di lato e uno indietro: forse è il caso di pensarci. E la famiglia tradizionale non esiste. Esistono le famiglie. Smettiamola con questi luoghi comuni. Tra 72 giorni è il 2024. Il Medioevo è passato da un po’.

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