A Palazzo Morando è invece protagonista il colore di Stefano Cescon nella mostra personale “Ritmo”. L’artista espone le sue opere inedite in cera e paraffina. Curata da Sabino Maria Frassà in collaborazione con lo Studio Museo Francesco Messina (temporaneamente chiuso per restauro) e il progetto no profit Cramum dedicato ai nuovi talenti dell’arte contemporanea, l’esposizione è aperta fino al 19 novembre a ingresso libero. Cescon è uno di questi talenti. Di Pordenone ma veneto d’adozione, dopo aver impiegato gli ultimi anni a indagare l’essenza materica più profonda dei colori, indaga oggi il senso della composizione e dell’armonia. Le sue opere sono fatte di cera. In ognuna c’è la stratificazione orizzontale del colore è la sua successione ritmica. Non semplicemente una nota della melodia ma un pensiero dell’artista che costruisce una riflessione sulla dimensione del tempo. E’ il tentativo di dare forma a un istante infinito, non statico ma fluido, che raggiunge la sua sedimentazione attraverso la sovrapposizione dei pensieri. Alcune opere hanno i colori del cielo e delle nuvole. Ogni piccola imperfezione sulla superficie è lasciata appositamente. E’ dovuta al distacco della parte protettiva dopo il processo di solidificazione della cera. Un distacco che si porta via piccoli frammenti lasciando buchi, graffi, striature, fessure.