Tra la destra che vuole rendere la maternità surrogata reato universale e la parte più radicale del suo stesso partito che vorrebbe rendere automatica la trascrizione dei bambini transfrontalieri (cioè la registrazione dei loro atti di nascita), riconoscendo così automaticamente la genitorialità dei bambini nati all’estero anche grazie all’utero in affitto, Alfredo Bazoli, vice presidente vicario del gruppo Pd del Senato, cattolico, esponente di Base Riformista, cerca una terza via. E così lunedì ha depositato una proposta di legge che prevede una “adozione speciale”, “affettiva”, per i figli di coppie etero o omogenitoriali nati attraverso la gestazione per altri, da ottenere presentando una domanda innanzi al tribunale dei minorenni che ottenga una risposta entro 4 mesi. Il testo cerca di affrontare la questione normando tutti i passaggi. Il tribunale, dunque, si legge nel testo, “verifica se la nascita del minore sia espressione di uno specifico e condiviso progetto genitoriale, seguito dalla cura e dal rapporto affettivo costanti, nonché che l’adozione realizzi il preminente interesse del medesimo”.

A tal fine può disporre l’esecuzione di indagini con l’assistenza di ausiliari e in particolare di psicologi, assistenti sociali, pedagogisti o psichiatri infantili, indicando in modo specifico l’attività ad essi demandata, e fissando il termine, non superiore a sessanta giorni, entro cui devono depositare una relazione sull’attività svolta. Entro trenta giorni dalla presentazione della domanda, il Tribunale può emettere i provvedimenti provvisori opportuni circa la cura del minore stesso, “ivi inclusi quelli relativi all’esercizio provvisorio della potestà genitoriale da parte dell’adottante”. Entro 120 giorni dalla presentazione della domanda, invece, il tribunale “provvede sull’adozione con sentenza in camera di consiglio”. L’adozione, infine, può essere impugnata entro 30 giorni dalla notifica da parte del pubblico ministero o dell’adottante. Il tema è spinoso. Tanto che nella premessa del testo si chiarisce come voglia tenere insieme l’esigenza di mantenere fermo il divieto della surrogazione di maternità e al contempo assicurare ai figli nati da questa pratica una tutela piena. Bazoli ha lavorato a questo testo per mesi. Tanto è vero che alla fine ha raccolto le firme di 22 senatori dem su 37. Tra loro ci sono Graziano Delrio e Alessandro Alfieri, entrambi in minoranza, ma anche Valeria Valente (che come femminista si è sempre opposta alla Gpa), Andrea Martella, Sandra Zampa e Walter Verini. Il fronte, insomma, è trasversale.

Anche se spicca l’assenza di uomini più direttamente legati a Elly Schlein, come lo stesso Francesco Boccia, che pure era stato informato dell’iniziativa. Sul tema le sensibilità del Pd sono tante e diverse. Tanto è vero che la stessa segretaria, pur d’accordo a livello personale sulla Gpa, non ha cercato finora di imporre la sua volontà al partito. Ma nel Pd c’è chi è già sul piede di guerra, come Monica Cirinnà: “Questa è una proposta di retroguardia e offensiva per le famiglie omogenitoriali che da anni chiedono a gran voce di avere gli stessi diritti di tutte le altre famiglie. I certificati esteri vanno trascritti integralmente e a tutti i bambini l’Italia deve riconoscere entrambi i genitori subito”. Nella proposta di Bazoli le regole siano le stesse sia per i bambini nati da coppie omosessuali che eterosessuali. Spiega il senatore: “Il testo riprende esattamente le indicazioni della Corte costituzionali, delle sezioni unite della Corte di Cassazione e della Corte di giustizia europea. L’adozione speciale può coniugare i diritti dei bambini e il divieto di Gpa”. Da notare che nella scorsa primavera anche dai Sindaci, cui tocca trascrivere gli atti di nascita dei bambini transfrontalieri, era arrivata la richiesta di avere una normativa chiara sul tema. Il testo arriva nella stessa settimana in cui Schlein ha deciso di appoggiare la candidatura di Marco Cappato alle suppletive di Monza. Candidatura molto spinta da Riccardo Magi (+ Europa), lo stesso che aveva presentato un emendamento alla legge sulla Gpa come reato universale (votata dalla Camera a luglio), introducendo la possibilità di riconoscere la Gpa solidale. In quel caso il Pd si era astenuto, con Schlein assente al momento del voto. Tanto per chiarire quanto il tema sia complesso e divisivo.

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