“Non aveva per niente una sfilza di precedenti, non so dove li avete trovati… non ci sono queste sfilze impressionanti”. “Aveva una puntualità nel fare la firma che se gli studenti di oggi fossero così puntuali a scuola saremmo a cavallo. Era anche collaborativo, una persona assolutamente corretta”. “È un uomo che fisicamente è spettacolare. Quello lì doveva andare a fare le Olimpiadi, a fare i mondiali di pugilato, non lo so…”. Fanno discutere le parole, riportate dalla Verità, in cui la procuratrice facente funzioni di Rovereto (Trento) Viviana Del Tedesco nega che fosse possibile riconoscere in anticipo la pericolosità di Chukwuka Nweke, il 37enne di origini nigeriane che la sera del 5 agosto ha aggredito e ucciso Iris Setti, pensionata di 61 anni, in un parco della città. Secondo la magistrata non c’erano gli estremi per adottare provvedimenti cautelari nei suoi confronti, nonostante i precedenti penali e gli allarmi arrivati dalle sue sorelle, preoccupate che potesse uccidere qualcuno. “Questa non era una posizione né pericolosa… adesso tutti dicono… ma lo si vedeva al parco che si allenava… e poi io non lo so cosa sia successo”. E ancora: “I criminali veri… non è che si mettono nel parco in pieno giorno e, contrariamente a quanto è stato detto, risultava privo di qualsiasi problema”.

Affermazioni a cui la Rete nazionale antiviolenza (D.i.Re. – Donne in rete contro la violenza) risponde con una lettera aperta inviata alla pm: “Ci hanno profondamente turbate, sia per il tono che per il modo. Comprendiamo che la giustizia abbia tempi ed esigenze probatorie che – in virtù delle garanzie costituzionali – possono limitare l’azione della magistratura e sappiamo che l’intervento securitario non può essere l’unica risposta per intervenire su soggetti con problemi psichiatrici o devianti, che hanno comportamenti violenti e pericolosi. Tuttavia, nell’ intervista sopra citata abbiamo letto dichiarazioni che non sono pertinenti e accettabili, soprattutto poiché riferite al contesto in cui una donna è stata aggredita, forse per un tentativo di violenza sessuale, e uccisa a botte mentre gridava disperatamente aiuto”, si legge nel documento. “Non comprendiamo cosa c’entri con la ricostruzione dei fatti che l’assassino avesse “un fisico spettacolare” o, peggio, che “doveva fare i mondiali di pugilato”. Una frase che ci ha lasciate senza fiato, perché quel fisico che lei considera “spettacolare” e la forza di quei pugni, hanno devastato il volto di Iris Setti fino a sfigurarla e a causarne la morte”.

A stigmatizzare le parole della collega interviene anche la giunta del Trentino-Alto Adige dell’Anm (Associazione nazionale magistrati, l’organismo di rappresentanza di pm e giudici), con una nota diffusa dalla presidente del Tribunale di Bolzano, Francesca Bortolotti. “Questa giunta interviene per esprimere, in maniera pacata ma ferma, la propria presa di distanza dalle dichiarazioni rese dalla dottoressa Del Tedesco, che trova discutibili e inopportune sia nel contenuto sia nel tenore delle espressioni adoperate. Ci auguriamo che al più presto arrivi una smentita da parte della collega, sebbene la pluralità di dichiarazioni renda difficile pensare che esse siano state amplificate o, peggio, travisate”, si legge. “In attesa di chiarimenti, non è superfluo ricordare la necessità che i rapporti tra magistratura e organi di informazione siano mantenuti sempre entro limiti di continenza e pertinenza con i fatti su cui il magistrato intende riferire. Non sembra che, nelle dichiarazioni che le sono attribuite, la dottoressa Del Tedesco abbia fatto un uso accorto del potere di conferire con gli organi di stampa, se è vero che sono state riportate espressioni che palesemente esondano dagli argini che la pendenza di un procedimento penale, per giunta ancora in fase di indagini preliminari, imponeva di rispettare”, conclude il comunicato.

Sul fronte politico, invece, il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini definisce quelle di Del Tedesco “parole scioccanti e imbarazzanti“. E si muove anche la componente laica del Consiglio superiore della magistratura vicina al Carroccio, con la consigliera Claudia Eccher, che ha annunciato l’intenzione di chiedere al Comitato di presidenza l’apertura di due pratiche relative ai due recenti casi di femminicidio a Rovereto: pochi giorni prima dell’uccisione di Iris Setti, infatti, Mara Fait, infermiera di 63 anni, era stata aggredita e uccisa con un’accetta da un vicino di casa. “Vogliamo capire se ci siano state delle responsabilità o delle negligenze da parte dei magistrati”, dice Eccher al Corriere. Domani il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro (FdI) sarà in visita a Rovereto: alle 10:30 nel parco in cui è stata uccisa Iris Setti “è in programma un momento di raccoglimento in ricordo delle due vittime di furia omicida di questi ultimi giorni in città e l’incontro con la stampa”.

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