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Femminicidio a Cologno Monzese, l’ex di Sofia Castelli la stava aspettando a casa nascosto nell’armadio

Femminicidio a Cologno Monzese, l’ex di Sofia Castelli la stava aspettando a casa nascosto nell’armadio
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Ha atteso la sua ex ragazza nascosto nell’armadio di casa di lei, pensava che rientrasse in compagnia di un altro uomo. Sofia Castelli, invece, è tornata dalla discoteca all’alba con un’amica, ma Zakaria Atqauoi non si è fermato e ha accoltellato la giovane nel sonno. Sono questi le ultime notizie, riportate dal Corriere, che trapelano dalle indagini per il femminicidio di sabato scorso a Cologno Monzese.

Gli inquirenti stanno cercando di accertare quanto avvenuto, vagliando le dichiarazioni rese dal reo confesso e gli accertamenti effettuati nell’abitazione della vittima, anche per capire come Atqaoui sia entrato in casa per poi aggredirla a morte. Secondo quanto al momento ricostruito il 23 enne di origini marocchine avrebbe rubato un mazzo di chiavi dall’appartamento pochi giorni prima del delitto, quando Sofia ha definitivamente chiuso la relazione. L’interrogatorio di garanzia, previsto tra lunedì e martedì, potrebbe fornire ulteriori conferme. Ciò che è certo è che Sofia sabato sera è andata in discoteca con alcune amiche, una delle quali è rientrata a casa con lei per poi fermarsi a dormire, poco prima delle sei del mattino. Le storie pubblicate su Instagram da Sofia potrebbero aver svelato all’ex fidanzato tutti i suoi spostamenti durante la serata e la notte. Una volta che la giovane e la sua amica erano già in casa addormentate, è scattato l’agguato di Atqaoui.

Amici e conoscenti, soprattutto sui social media ma anche davanti al cancello della casa, hanno lasciato decine di messaggi di ricordo, dolore e rabbia, che ricordano Sofia come una ragazza impegnata, dolce, desiderosa di costruirsi un futuro tra gli studi all’università e un lavoro in un supermercato. Domenica la giovane era attesa in Sardegna per i festeggiamenti del 50mo anniversario di nozze dei suoi nonni, ma la sua famiglia ha abbandonato tutto per tornare indietro appena appresa la tragica notizia. Quella stessa famiglia, mamma, papà e fratellino, che per quasi due anni ha ospitato in casa Zakaria Atqaoui. “Un giovane ragazzo molto provato”, lo ha definito il suo avvocato Marie Louise Mozzarini, che ha spiegato che Atqaoui “ha risposto alle domande del magistrato ed è stato molto collaborativo” durante il primo interrogatorio.

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