Geopolitica, storia, relazioni internazionali, epidemiologia, politiche sanitarie, immunologia? C’è chi non fa una piega: è esperto o esperta di tutto.

Da una parte, molti dei più credibili difensori delle prove scientifiche in medicina e salute pubblica durante la pandemia rivelano un’imbarazzante incapacità di analizzare eventi di geopolitica e relazioni internazionali, da far impallidire i pregiudizi di conferma sull’efficacia dei vaccini dei no vax. Un coro unico di guerrafondai che applica empatia selettiva (o a targhe alterne) e non si rende neppure conto che, tra i morti che causano “gli altri” e quelli che abbiamo causato e stiamo ancora causando “noi”, rimane un abisso per fortuna quasi impossibile da sormontare, se non dalla nostra stessa ipocrisia.

I cattivi sono gli altri. Noi siamo i paladini della giustizia, democrazia e diritti umani. Gli altri sono criminali di guerra, noi siamo i giusti, uccidiamo solo i malvagi e le nostre bombe sono democratiche, umanitarie. La peggiore propaganda che farebbe invidia a dei regimi totalitari è diventata verità assoluta a reti unificate. E chi non ci crede è una spia, non è figlio di Maria, un nemico, un traditore degli alti ideali patrioti – che fa rima per caso con idioti?

Dall’altra parte ritroviamo ancora oggi i nostri simpatici no vax e la loro logica onnicomprensiva. La loro imperterrita teoria del tutto dice che c’è un disegno dietro capace di illuminare ogni cosa, qualsiasi evento contemporaneo. Anche qui, come nel caso dei no pax, i contributi di esperti che hanno dedicato una vita a studiare l’argomento possono essere bellamente ignorati. Ci bastano solo poche cose lette qua e là, usando filtri passa fatti che confermano ciò che già crediamo, per poter elargire la nostra boutade da scolpire nella pietra.

Bene.

In mezzo a tutto questo, chi vorrebbe occuparsi di entrambi i temi in modo analitico, cercando di basare la propria posizione solo su fatti, prove e la posizione dei migliori esperti che hanno contribuito alla letteratura internazionale su quegli argomenti, è destinato alla solitudine. C’è poco spazio per costoro. Bisogna scegliere da che parte stare o piovono insulti, attacchi, ingiurie e falsità. Può capitare allora di venir etichettato come portavoce della Pfizer e della Russia allo stesso tempo. La sola colpa è presentare dei fatti o delle prove che non collaborano con il tifo da stadio delle fazioni accecate dal lori stessi preconcetti.

Vien voglia di tacere. E lasciar che il baraccone vada dove deve. All’inferno?

La direzione è sicuramente pericolosa, ma c’è una differenza sostanziale tra le conseguenze delle falsità propagandistiche diffuse dai no pax e i deliri cospirativi disseminati dai no vax: non vaccinare intere popolazioni durante una pandemia letale può causare la morte di milioni di persone, rifiutarsi di tentare tutte le strade possibili per fermare una guerra tra potenze nucleari può costare la sopravvivenza della specie umana.

Come scrisse Bertrand Russell, finito due volte in prigione per il suo attivismo a favore della pace, “tutta questa follia, tutta questa rabbia, tutta questa morte fiammeggiante della nostra civiltà e delle nostre speranze è stata provocata perché un gruppo di gentiluomini ufficiali, che vivono vite lussuose, per lo più stupidi, e tutti senza immaginazione o cuore, hanno scelto che dovrebbe accadere piuttosto che qualcuno di loro debba subire un rifiuto infinitesimale all’orgoglio del suo paese.”

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