Soprannominata Janus, come l’antica divinità romana Giano bifronte, potrebbe rappresentare un rarissimo stadio di transizione dell’evoluzione stellare mai visto prima. È stata infatti scoperta un’insolita stella a due facce: è una nana bianca con un lato composto da idrogeno e l’altro da elio. Lo studio è pubblicato su Nature da un team guidato dall’astrofisica teorica italiana Ilaria Caiazzo, che ha studiato in Italia, fra Genova, Pisa e Milano, e che oggi lavora negli Stati Uniti presso il California Institute of Technology (Caltech).

La nana bianca che ha lasciato i ricercatori a bocca aperta è una piccola stella a secco di carburante come sarà il nostro Sole a fine vita. Inizialmente scoperta grazie alla Zwicky Transient Facility (uno strumento che scansiona i cieli ogni notte dall’Osservatorio Palomar del Caltech vicino a San Diego), è stata ulteriormente studiata con lo strumento Chimera a Palomar, così come Hipercam del Gran Telescopio Canarias nelle Isole Canarie in Spagna. I dati raccolti hanno confermato che Janus ruota sul proprio asse ogni 15 minuti.

Successive osservazioni fatte dall’Osservatorio Keck alle Hawaii hanno rivelato la sua ‘doppia faccia’. La luce emessa dalla nana bianca è stata infatti scomposta con uno spettrometro in un arcobaleno di lunghezze d’onda che contengono le impronte degli elementi chimici presenti: in questo modo i ricercatori hanno constatato la presenza di idrogeno e non di elio quando era visibile un lato della stella e, viceversa, la presenza di solo elio quando era visibile l’altro lato. L’ipotesi più probabile è che la stella stia attraversando una rara fase della sua evoluzione. “Non tutte, ma alcune nane bianche passano dall’essere dominate dall’idrogeno all’essere dominate dall’elio sulla loro superficie”, spiega Caiazzo. “Potremmo aver colto sul fatto una di queste nane bianche”. La transizione avverrebbe in modo disordinato, su un lato prima che sull’altro, probabilmente per effetto dei campi magnetici.

Lo studio