Nella mattinata di venerdì 30 giugno Papa Francesco ha ricevuto in udienza la moglie di Julian Assange, Stella Morris, e i due figli della coppia, Gabriel e Max. Lo rende noto la sala stampa del Vaticano. Assange, 53 anni, giornalista e attivista australiano e cofondatore dell’organizzazione WikiLeaks, è rinchiuso da quattro anni nel carcere londinese di massima sicurezza di Belmarsh per aver reso pubblici, nel 2010, documenti top secret sui crimini di guerra statunitensi in Iraq e Afghanistan. Negli Usa, che ne chiedono l’estradizione, rischia 175 anni di reclusione per cospirazione e spionaggio. “Questa mattina Papa Francesco ha concesso a me e ai nostri figli un’udienza privata. Siamo sopraffatti dall’emozione“, ha scritto in un tweet Stella Morris, avvocata sudafricana specializzata in diritti umani che si batte da sempre per la scarcerazione del marito.

Dopo aver trascorso sette anni rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, che gli aveva concesso asilo politico, Assange era stato arrestato nel 2019: da allora si trova in carcere. Nel gennaio 2021 una giudice inglese aveva negato l’estradizione, sostenendo che, a causa delle sue precarie condizioni mentali, il giornalista sarebbe stato a rischio di suicidio se condannato e detenuto in una prigione di massima sicurezza. La pronuncia è stata però ribaltata dopo l’appello delle autorità statunitensi che hanno fornito assicurazioni, inclusa la promessa di trasferire Assange in Australia per fargli scontare qualsiasi pena a cui dovesse essere condannato. Nel giugno 2022 l’allora ministra degli interni britannica Priti Patel aveva dato il nullaosta alla consegna. Nei giorni scorsi l’Alta corte di Londra ha rigettato un nuovo ricorso, avvicinando ancora di più il momento dell’estradizione.

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