Quella del possibile scambio di persona era un’ipotesi già considerata dagli inquirenti, ma che il padre di Kata, secondo le ultime notizie circolate, avrebbe riferito direttamente alla Procura. Per l’uomo la scomparsa della piccola da Firenze lo scorso 10 giugno sarebbe stata da attribuirsi al sequestro della bimba sbagliata, legato ai contrasti tra i gruppi rivali che si contendevano la gestione del racket degli affitti all’interno dell’ex hotel occupato. Ora i legali della famiglia, Filippo Zanasi e Sharon Matteoni, smentiscono: “Costretti dalle notizie che si stanno diffondendo via web a precisare che né gli scriventi né il padre Miguel hanno mai riferito o rappresentato che la predetta minore sia stata oggetto di uno scambio di persona. Il contenuto di quanto messo a verbale dal padre di Kata non è infatti stato rivelato ad alcuno e pertanto si chiede di rettificare la notizia sopra detta soprattutto allo scopo di non pregiudicare le indagini in corso”.

Le ricerche della piccola Kataleya, intanto, sono state portate avanti minuziosamente senza finora alcun esito. Nella giornata di ieri, 19 giugno, si è conclusa la seconda maxi ispezione nell’ex hotel Astor, sgomberato dagli oltre 130 occupanti, che è stato perlustrato dai reparti scientifici del Ros (Raggruppamento Operativo Speciale), del Sis (Sezioni Investigazioni Scientifiche) e del Gis (Gruppo Intervento Speciale ). Ogni spazio, compresi i locali sotterranei e le intercapedini, è stato sottoposto all’analisi di sofisticate attrezzature, eseguendo anche lo svuotamento delle fosse biologiche.

Nel pomeriggio di oggi, 20 giugno, i genitori di Kata torneranno all’Astor insieme ai loro legali e all’ex comandante del Ris Luciano Garofano – nominato consulente della famiglia della bimba- per effettuare un proprio sopralluogo. L’istanza formale per visitare l’edificio era stata presentata alla Procura di Firenze da parte degli avvocati della famiglia, i quali avevano spiegato che in caso di autorizzazione, il sopralluogo sarebbe stato organizzato una volta conclusi gli accertamenti della polizia giudiziaria supportata dai vari reparti specializzati.

“Quello di cui abbiamo evidenza finora è che Kata è scomparsa da un posto che come abbiamo visto dalle immagini era un porto di mare – ha dichiarato l’ex generale Garofano commentando il suo incarico come consulente – e il fatto che anche la ricerca effettuata nei posti più reconditi di quello stabile non abbia dato esito ci fa considerare che è stata portata via. Ma non mi posso avventurare in ipotesi prima di aver un quadro completo, vanno comprese a fondo anche le relazioni intercorse tra la famiglia della bambina, chi viveva in quei luoghi e anche soggetti esterni. Il trascorrere del tempo statisticamente è un elemento non va a favore dell’esito sperato ma il compito dell’investigatore è di non trascurare nulla, di fare tutto quello che è nelle possibilità e per questo sono qui a mettermi a disposizione”.

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90enne uccisa, la confessione del figlio: “Ho procurato tanti danni alla mia famiglia”

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