Stavano mettendo a punto una rapina milionaria in Belgio, pianificando tutti i dettagli: proprio per questo, avevano già acquistato in un laboratorio teatrale quattro maschere speciali in silicone, del valore di circa 500 euro ciascuna, che permettono di attribuire – con un effetto molto realistico – a chi le indossa i tratti somatici di una persona diversa.

I protagonisti della vicenda, sei persone, sono state arrestate all’alba dai carabinieri del comando provinciale di Napoli con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine. La banda aveva già messo a segno due colpi sul territorio della provincia di Napoli, entrambi a Casoria, con la cosiddetta tecnica del “filo inverso“, che prevede l’individuazione della vittima e il monitoraggio dei suoi comportamenti per lungo tempo, finché non viene scelto il momento opportuno per compiere la rapina armata.

La prima rapina era stata commessa ai danni di un agente di commercio che trasportava gioielli e preziosi di particolare valore, mentre la vittima del secondo colpo è stato un imprenditore, bloccato dai rapinatori mentre stava versando in banca un’ingente somma di denaro, che costitutiva l’incasso delle sue attività: i banditi gli hanno puntato una pistola alla testa, per poi impossessarsi del suo zaino, con dentro 10.940 euro, somma pari all’incasso complessivo dei suoi negozi, e anche di altri 150 euro, oltre agli effetti personali.

Gli inquirenti hanno anche ricostruito la parallela attività preparatoria degli indagati, che stavano per compiere una rapina milionaria in Belgio: il gruppo, che stava progettando il colpo con la collaborazione di un basista a Bucarest, aveva già acquistato in un laboratorio teatrale, per rendersi irriconoscibile, quatto speciali maschere in silicone, del valore di circa 500 euro ciascuna, dall’effetto estremamente realistico.

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