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Milan, la speranza per rimontare l’Inter si chiama Leao: lo ha dimostrato l’ingresso di Origi

Milan, la speranza per rimontare l’Inter si chiama Leao: lo ha dimostrato l’ingresso di Origi
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Minuto 59 del derby di andata: Stefano Pioli è alla ricerca di una svolta per risvegliare il suo Milan, dopo il tremendo uno-due dell’Inter che alla fine ha deciso la semifinale d’andata di Champions League. I rossoneri hanno iniziato bene la ripresa con due occasioni capitate sui piedi di Brahim Diaz e Junior Messias. Il tecnico per l’ultima mezz’ora toglie Kjaer e inserisce Thiaw, ma soprattutto fa sedere in panchina Saelemaekers per dare spazio sulla fascia sinistra a Divock Origi. Il belga, forse come mai in questa stagione, è in palla. A più riprese mette in difficoltà Matteo Darmian. Da una sua percussione, appena 5 minuti dopo il suo ingresso in campo, nasce l’azione che porta al palo di Sandro Tonali. È la più importante palla gol del Milan in tutta la partita. Al 70esimo Simone Inzaghi corre ai ripari, inserendo Stefan de Vrij proprio dalla parte di Origi.

Sono dettagli, indicativi però di quanto il Milan abbia avuto bisogno degli strappi individuali dei suoi attaccanti per provare a mettere in difficoltà la difesa nerazzurra. Quando nel secondo tempo ci è riuscito, l’Inter ha dovuto abbassare il baricentro e la partita è tornata equilibrata. Anche perché – nonostante gli zero gol subiti negli ultimi tre derby – la retroguardia di Inzaghi in questa stagione è tutt’altro che un muro invalicabile, anche complice la perenne mancanza di Skriniar. Ed è inevitabile che la mente vada subito all’assenza per infortunio di Rafa Leao: in una serata in cui Theo Hernandez è stato un fantasma, chissà forse anche perché orfano del portoghese, la fascia sinistra rossonera ha perso tutta la sua pericolosità. Almeno fino all’ingresso di Origi.

Che Leao sia un fattore in questo Milan non lo si è scoperto nel derby di Champions. Finora l’esterno aveva saltato soltanto due partite: a San Siro contro il Napoli e contro la Fiorentina, due partite puntualmente perse dai rossoneri. Ma anche quando Leao è partito dalla panchina, la squadra di Pioli è andata quasi sempre in difficoltà: stanno lì a dimostrarlo i due pareggi con la Cremonese, quelli con Empoli e Bologna, le sconfitte con Sassuolo (5 gol subiti) e Torino (eliminazione dalla Coppa Italia), ma anche nel derby di campionato sempre contro l’Inter. I numeri, almeno in questo caso, non mentono: se Leao non c’è o non è al meglio, il Milan sbanda.

L’andamento della gara d’andata non ha fatto altro che rafforzare questa convinzione. Quindi, con Leao i rossoneri avrebbero quanto meno una possibilità di recuperare lo 0-2 dell’andata e sperare ancora nella finale di Champions League. A un certo punto sembrava che il portoghese potesse riuscire a recuperare dal leggero stiramento accusato durante la partita contro la Lazio già per l’andata di mercoledì sera. Ha raggiunto i compagni in albergo, poi però non è partito con il pullman della squadra verso San Siro. Per il ritorno, in programma martedì 16 maggio, c’è più ottimismo. “Leao ce la farà? Vediamo. Oggi non era in condizione, mancano sei giorni e la speranza è che ce la possa fare”, ha commentato Pioli nel post-partita. Dal suo recupero dipendono gran parte delle speranze del Milan.

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