“Costruire centrali nucleari di 4ª generazione? Non ha senso che, in un’Europa dove in Italia c’è molto più sole che in Germania, la Germania si specializzi sul solare e l’Italia sul nucleare”. Così il Premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi, ospite de La Confessione di Peter Gomez, in un’intervista realizzata in esclusiva per TvLoft e disponibile da oggi sulla piattaforma. “Le centrali di 4ª generazione, se funzionassero sul serio, sarebbero una cosa estremamente utile perché sono molto spesso più piccole e quindi molto più facili da controllare, ma rimane il problema delle scorie. – ha spiegato il professore – La conservazione delle scorie è su tempi geologici: in centomila anni, nessuno è riuscito a risolverlo. Negli Stati Uniti ci hanno provato e hanno fallito: nella Yucca Mountain (un sito di stoccaggio sotterraneo proposto con il Nuclear Waste Policy Act nel 1987, ndr) credo abbiano scavato per 8 miliardi di dollari ed è andata male; lo stesso è accaduto in Germania, nelle miniere di sale (la minera dell’Asse II è un’ex miniera di sale utilizzata fino al 1995 come deposito geologico profondo per i rifiuti radioattivi). Quindi potrebbe funzionare solo se si costruiscono dei prototipi e si vede come funzionano. – ha proseguito Il vicepresidente dell’Accademia dei Lincei – Quindi secondo me far studiare un prototipo di 4ª generazione può essere una cosa estremamente utile se le risorse non vengono levate, ovviamente, da altro”. “E le centrali?”, ha domandato Gomez. “Adesso mi pare abbastanza inutile farle. – ha risposto Parisi – Anche perché il tempo di installazione dei pannelli solari è estremamente più breve rispetto alla costruzione di una centrale”, ha concluso il professore emerito di Fisica teorica alla Sapienza di Roma.

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