Tre giorni fa il lancio era stato annullato a 40 secondi dal via libera per problemi tecnici e il primo test in volo non è andato meglio. La nave Starship della SpaceX non si è separata dal lanciatore e non tutti i motori del razzo Super Heavy – il più grande mai costruito – si sono si sono accesi correttamente. L’esplosione controllata che ne è conseguita però non è un fallimento per la società di Elon Musk il test è stato comunque un successo. “Il successo deriva da ciò che apprendiamo e il test di oggi – scrive la SpaceX in un tweet – ci aiuterà a migliorare l’affidabilità di Starship”.

La nave spaziale di Elon Musk è destinata alla Luna e a Marte. L’obiettivo del test era portare Starship nello spazio e farla rientrare a Terra, a circa 100 chilometri dalla costa dell’isola Kauai, nella Hawaii. Un test cruciale per poter accelerare aprire la possibilità dei voli verso Marte. L’obiettivo della SpaceX era, infatti, sfruttare questo volo di test per raccogliere il maggior numero di dati utili. La Starship è stata fatta esplodere in volo per motivi di sicurezza perché la mancata separazione dal primo stadio del lanciatore la rendeva altamente instabile. Subito dopo il lancio, la navetta ha cominciato a ruotare in modo disordinato e i tecnici della SpaceX hanno deciso di distruggere la nave perché il suo rientro a Terra sarebbe avvenuto in modo incontrollato.

“Congratulazioni a tutto il team di Space X per l’emozionante test di lancio di Starship. Abbiamo imparato molto per il prossimo test che avverrà fra pochi mesi” scrive n tweet il patron di Space X, Elon Musk. Dalla Nasa arriva l’incoraggiamento dell’amministratore delegato, Bill Nelson: “Congratulazioni a SpaceX per primo test di volo integrato di Starship! Ogni grande risultato nel corso della storia ha richiesto un certo livello di rischio calcolato, perché con un grande rischio arriva una grande ricompensa. In attesa di tutto ciò che SpaceX apprende, del prossimo test di volo e oltre…”

L’importanza di questi test deriva dal fatto che la navicella è stata scelta dalla Nasa per il trasporto dei prossimi astronauti sulla Luna nell’ambito del programma Artemis, avvalendosi per la prima volta di tecnologie in sviluppo da parte di una realtà privata. Musk, poco meno di un anno fa, si era detto ottimista per il progetto. Starship è il razzo più potente della storia: grazie a 33 motori che generano quasi 7,5 milioni di chilogrammi di spinta e se avesse avuto un completo successo oggi avrebbe tolto infatti il primato allo Space Launch System (Sls) della Nasa, che ha debuttato a novembre 2022 nella missione Artemis 1 e che, al momento del lancio, produce quasi 4 milioni di chilogrammi di spinta. Starship è stata progettata per essere completamente riutilizzabile, una caratteristica che secondo Elon Musk inaugurerà una rivoluzione nel volo spaziale. Oggi però ne è stata decisa la distruzione. Inoltre l’enorme veicolo, oltre ad essere il più potente in termini di spinta, è anche il più grande mai costruito: è alto circa 120 metri, ma potrebbe crescere ancora di un’ulteriore decina di metri, come ha rivelato Musk alcuen settimane fa in un altro tweet. Nel maggio dell’anno scorso a capsula la Crew Dragon di Space X – a cui si è arrivati dopo anni di tentativi – aveva ha riportato sulla Terra i quattro astronauti della Stazione spaziale internazionale.

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