Dopo la condanna definitiva, emessa 9 giugno del 2021, la procura della Corte dei conti chiede all’ex presidente della Provincia di Bolzano, Luis Durnwalder un risarcimento danni di 300mila euro per presunto danno d’immagine nei confronti dell’ente locale. Il danno deriverebbe dalla condanna penale, diventata definitiva, dell’ex presidente altoatesino a 2 anni e 6 mesi per peculato, nel processo sull’indebito utilizzo dei fondi riservati. Per quel verdetto Durnwalder lo scorso settembre aveva chiesto l’affidamento ai servizi sociali. La tesi sostenuta dal politico era di avere utilizzato i fondi quale forma di compensazione per ciò che, di tasca propria, aveva anticipato a favore di privati cittadini bisognosi. Secondo i giudici, però, non ha fornito prove dei versamenti attinti ai propri conti privati, essendosi limitato a fornire delle autocertificazioni prive di riscontro. La Cassazione aveva confermato la condanna.

L’udienza si è svolta davanti ai giudici della Corte dei conti di Bolzano, che ora dovranno decidere se accogliere o meno la richiesta risarcitoria, avanzata dalla procuratrice Alessia Di Gregorio. In aula, l’avvocato difensore Gerhard Brandstätter ha invece chiesto che non venga pagato alcun risarcimento: “A parte i formalismi giuridici, dai quali si potrebbe interpretare che dalla condanna penale del presidente possa scaturire un danno d’immagine alla Provincia, mancano in realtà tutti i presupposti: durante la sua presidenza, Durnwalder ha anzi accresciuto il prestigio della Provincia di Bolzano“. Secondo Brandstätter, “a seguito della condanna penale non c’è stato alcun danno d’immagine, ma anzi una grande manifestazione di solidarietà da parte della popolazione nei confronti del presidente”. A difesa di Durnwalder era sceso anche il vicepresidente della Südtiroler Volkspartei, Karl Zeller. Infine – conclude l’avvocato – “ricordo che la condanna avvenne solo per un aspetto meramente formale, in quanto venne contestata la compensazione dei fondi riservati, mentre noi sosteniamo che in realtà furono dei rimborsi. In ogni caso Durnwalder non intascò un euro dai fondi riservati”.

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