Il futuro del Pd campano dopo il commissariamento, il ‘Deluchismo’ e i primi passi della nuova segreteria nazionale. Questi i temi al centro del dibattito che si è tenuto al Caffè Gambrinus di Napoli in occasione della presentazione del libro “Il Monarca”. Nel salotto partenopeo si sono dati appuntamento alcuni degli autori del volume edito da Paper First. Un libro che racconta la Campania guidata da Vincenzo De Luca nell’ultimo decennio. “Il Deluchismo – spiega il saggista Isaia Sales – è la degenerazione della politica, cioè l’idea che si faccia politica a vita, l’idea che il potere si trasmetta ai figli, l’idea che il potere non sia sottoposto a regole. Questa è una regione che è peggiorata nel campo della sanità e dei trasporti – conclude Sales – quindi al di là di ciò che si racconta, De Luca è stato un pessimo amministratore. Il Pd – prosegue – deve abbattere il muro di Salerno e se la Regione Campania torna ad essere una regione e non più il regno di De Luca, allora penso che si possano fare passi in avanti. La nuova segreteria nazionale – conclude – sembra essere in discontinuità con il passato, vedremo”.

Per l’economista Pietro Spirito, intervenuto al dibattito, il rischio per il Pd campano è di sparire. “L’ultima tornata elettorale è stata disastrosa – dice Spirito – ma la cosa più grave è che con De Luca il Pd non esiste, perché tutto è incentrato sulla figura del governatore, esiste solo De Luca, non c’è il partito. Quindi – conclude – o il partito democratico si decide a mettere da parte questa esperienza o sarà il Pd a sparire”. Tema caldo in casa democrat è l’eventuale terzo mandato per l’ex sindaco di Salerno (in Campania si vota nel 2025, ndr). “De Luca è un pericolo per la democrazia – dice il giornalista e coautore del libro Massimiliano Amato – il suo eventuale terzo mandato è incostituzionale, ma aprirebbe anche una questione politica, oltre che giuridica. Cioè il Pd deve scegliere se confermare o meno un signore che da 8 anni governa la Campania con risultati disastrosi”.

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