Il bitcoin, la più nota e diffusa moneta digitale, è tornata sopra i 30mila dollari per la prima volta dallo scorso giugno. Dall’inizio dell’anno il valore della criptovaluta è salito dell’80% sebbene rimanga lontano dai quasi 70mila dollari raggiunti nel novembre 2021. Il rialzo è degno di nota poiché arriva in un periodo difficile per le valute digitali, oggetto di scrutinio da parte dei regolatori statunitensi dopo che l’industria è stata duramente provata dai fallimenti in serie di Terra Luna, Ftx, Three Arrows Capital e dal collasso di due banche legate al mondo cripto, Silvergate e Signature. Inoltre le autorità statunitense hanno avviato un’inchiesta nei confronti di Binance, la principale piattaforma al mondo per lo scambio di valute digitali, accusata anche di riciclaggio.

Gli esperti notano come nelle ultime settimane il bitcoin abbia rafforzato la sua correlazione (ossia la tendenza a muoversi nella stessa direzione) con l’oro che, proprio stamane, è tornato al di sopra dei 2mila dollari all’oncia con un rialzo da inizio anno del 9%. Si è attenuata viceversa la correlazione con l’indice azionario Nasdaq che aveva caratterizzato tutto il 2022. Queste caratteristiche sono utili in un’ottica di strategia di diversificazione degli investimenti. Una più stretta “parentela” con l’oro potrebbe far collocare il bitcoin tra gli asset in cui investire per difendersi dai cali di borsa, anche in vista delle prossime mosse delle banche centrali. Tuttavia l’estrema “mobilità” di questa valuta digitale, e a maggior ragione di tutte le altre, rende

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