La balneabilità dei laghi di Mantova, per i mantovani, ha da sempre rappresentato qualcosa di teoricamente possibile ma, nei fatti, irrealizzabile per le difficoltà legate all’inquinamento batterico delle acque. Ma da oggi, dopo 45 anni, finalmente qualcosa è cambiato perché il Lago Superiore, uno dei tre che avvolgono la città in un morbido abbraccio esaltandone l’inconfondibile skyline fatto di torri e cupole, è stato già inserito fra i siti balneabili nel portale acque del ministero della Salute. Il sindaco Mattia Palazzi, lo scorso 1 aprile, ha firmato, con tanto di cerimonia pubblica, l’ordinanza che revoca quella di non balneabilità firmata nel 1978 dall’allora primo cittadino Gianni Usvardi. Entrando nel sito del ministero e cliccando su Mantova, due porzioni di lago, quelle dove sono stati effettuati i prelievi per le analisi di ATS, risultano ora balneabili. “Oggi – ha detto il sindaco di Mantova nel corso della cerimonia allestita per la firma dell’ordinanza – siamo qui non per festeggiare un punto di arrivo, ma per segnare un punto di partenza e prenderci nuovi impegni. Lo abbiamo fatto perché la mia generazione e quelle successive fino ad oggi sono cresciute dando per scontato che l’acqua del lago Superiore fosse destinata a non essere balneabile. Ma non c’è nulla di più sbagliato per una comunità e per le istituzioni che la rappresentano di smettere di darsi obiettivi”.

Un risultato molto importante per la città che può avere virtuosi risvolti turistici e anche ambientali ma che sta già suscitando, soprattutto sui social media, reazioni sarcastiche da parte di molti cittadini virgiliani, a dir poco scettici, rispetto alla possibilità di bagnarsi nelle acque di certo ancora non troppo cristalline. Critiche alle quali il sindaco ha già risposto con un lungo post sulla propria pagina Facebook, nel quale precisa: “All’annuncio che siamo vicini a revocare il divieto di balneazione del 1978 per il lago Superiore, oltre alla soddisfazione per tanti, sono emerse anche critiche e sarcasmo. Ci sta, alcune le ho trovate originali e simpatiche”. E aggiunge: “Vorrei però fare alcune considerazioni per guardare un po’ avanti. La prima, banale, è che dichiarare balneabile il lago Superiore non significa obbligare nessuno a farci il bagno. Significa semplicemente che chi vorrà farlo potrà farlo, poiché le analisi fatte da ATS, sedici prelievi in quattro anni, hanno positivamente superato le fasi di studio previste dalle norme”. Un obiettivo, quello della balneabilità dei laghi, che l’amministrazione guidata dal sindaco Palazzi ha da subito perseguito, credendoci al di là di ogni scetticismo.

L’innesco del processo che ha portato a questo risultato, come spiegato dal sindaco, è datato 2019, anno in cui la società Canottieri Mincio chiede al Comune l’autorizzazione per poter eseguire una gara di Triathlon che comprendesse anche una sessione di nuoto nel lago Superiore. “Quando la Canottieri nel 2019 – spiega ancora Palazzi – mi chiese di autorizzare il Triathlon, ero in difficoltà perché c’era in vigore l’ordinanza di divieto di balneabilità, ma ci siamo detti: “Quando abbiamo visto che le analisi erano positive, abbiamo pensato che forse c’erano le condizioni per fare di più. Allora abbiamo avviato il percorso che la legge prevede, con 4 anni di monitoraggi con punti studio e 4 prelievi e monitoraggi all’anno da giugno a settembre, per verificare se il lago Superiore fosse balneabile”. Il Comune, nel 2019, ha dato avvio al ‘Tavolo balneabilità’ coinvolgendo tutti gli enti interessati: oltre al Comune, la Provincia, il Parco del Mincio, Ats, Aipo, Tea, Consorzi di bonifica, fra gli altri. “Questa azione – spiega Maurizio Pellizzer, presidente del Parco del Mincio – è stata inserita fra quelle previste dal “Contratto di fiume” promosso dal Parco del Mincio nel 2016 con altri 70 enti presenti nel bacino idrografico del Mincio. Un Contratto che ha, fin dalla sua sottoscrizione, l’obiettivo di mettere in campo azioni per migliorare la qualità delle acque del fiume (collegato al lago Superiore, ndr). Come Parco del Mincio, ad esempio, abbiamo posizionato degli sgrigliatori nei canali affluenti del Mincio in grado di trattenere le plastiche, abbiamo migliorato la raccolta del fior di loto e ridotto la massa depositata sui fondali”.

Ma il risultato di oggi, della balneabilità del lago Superiore, è frutto delle azioni di tutti gli enti coinvolti nel “Contratto di fiume” e nel successivo Tavolo balneabilità istituito dal Comune. Un tavolo che non esaurisce assolutamente la propria azione con la revoca del divieto di balneabilità, perché è necessario continuare a mantenere le acque pulite e balneabili e ci si trova di fronte ad altre sfide, anche turistiche: “Sono tanti gli interventi da fare ha detto ancora il sindaco – e bisogna fare squadra, ma oggi possiamo immaginare come attrezzare questa sponda con pontili nuovi, punti di accesso sicuri per i bagnanti e altro”. Inoltre è previsto un imponente lavoro sulle fognature in grado di impedire che nel lago finiscano ancora acque non depurate, ma solo quelle meteoriche. “Nulla ci impedisce di pensare – ha aggiunto l’assessore all’ambiente Andrea Murari – che anche le acque degli altri due laghi, quello di Mezzo e il Lago Inferiore, possano aspirare a diventare balneabili. Ma in questo caso entriamo in porzioni di acqua inserite nel sito di interesse nazionale e ci troviamo di fronte a un elemento di criticità diverso dovuto agli impatti dell’attività industriale. Serve infatti un lavoro di bonifica dei fondali nei punti in cui è stata rilevata la presenza di inquinanti. Abbiamo le risorse per farlo, stanziate nell’accordo di programma con il ministero dell’Ambiente, e stiamo lavorando alla progettazione delle bonifiche con l’Università La Sapienza che ha ricevuto l’incarico e presentato un progetto che si trova nelle ultime fasi di discussione con gli enti. Poi inizieremo le bonifiche sui fondali e, fatto questo lavoro, non c’è nessun motivo per non trasferire la balneabilità anche negli altri laghi”.

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