Fratelli d’Italia ha presentato in Parlamento un disegno di legge per separare le attività commerciali e di raccolta del risparmio delle banche da quelle di investimento e banca d’affari. La proposta arriva in scia al crac della statunitense Silicon Valley Bank (Svb) e il salvataggio di Credit Suisse da parte di Ubs e governo svizzero. La proposta ha come primo firmatario il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti e concede alle banche dodici mesi dall’eventuale entrata in vigore della legge per dichiarare quale tipo di attività intendono svolgere e procedere, se necessario, alla riorganizzazione. “La stretta creditizia è causata dall’attenzione al profitto delle banche sistemiche che le spinge verso attività speculative”, si legge nel testo della proposta.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva sostenuto una proposta simile nel 2018. “Abbiamo riproposto il disegno di legge perché riteniamo che il tema rientri tra quelli sensibili e quindi meritori di attenzione”, ha detto Foti all’agenzia Reuters. “Non ci sono stati contatti con Palazzo Chigi dal momento che le iniziative parlamentari sono distinte da quelle del governo”, ha aggiunto. Una separazione di questo tipo è stata in vigore fino agli anni ’90. E proposte analoghe, per ora senza successo, sono state presentate anche in altri paesi a cominciare dagli Stati Uniti. Le due principali banche italiane, Unicredit e Intesa Sanpaolo, non hanno per ora voluto commentare.

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