I catanesi insistono tantissimo perché io mi candidi a sindaco di Catania“. Così, in una sua diretta video Facebook, il leader dei Gilet Arancioni Antonio Pappalardo annuncia ufficialmente la sua candidatura sindaco di Catania, dove si terranno le elezioni comunali il 28 e il 29 maggio.

Pappalardo presenta i primi 3 dei 50 punti del suo ambizioso programma elettorale: proclamazione di Catania città santa e autonoma della pace, proclamazione dello Stato confederale della Sicilia con indizione di un referendum popolare per dichiarare la Sicilia come Stato autonomo e indipendente e infine costruzione del ponte che collegherà Mazara del Vallo a Tunisi.
“Il nostro slogan sarà ‘Si cambia musica’” – afferma il generale dei Carabinieri in pensione – Con noi sono i cittadini che si fanno avanti e si candidano, non sono i partiti che danno le candidature. Potere al popolo. Noi non abbiamo il programma politico di questi cialtroni malfattori che promettono mari e monti e poi quando vanno al potere, non fanno nulla. Va prima il centrosinistra, poi il centrodestra… ma perché non ve ne andate? Malfattori, malviventi, manigoldi, andatevene via”.

E spiega il primo punto del suo programma politico: “Catania sarà proclamata città santa devota a Sant’Agata, una ragazza di 21 anni che per non abiurare Gesù Cristo si è fatta strappare le mammelle, si è fatta strappare le gambe, si è fatta strappare di tutto. Alla fine l’hanno bruciata. Catania verrà proclamata anche città autonoma della pace. Se diventerò sindaco di Catania, non permetterò mai che una pistola dall’Italia venga data a qualsiasi paese. Basta con le armi, basta con la guerra – continua – basta con la violenza. Da Catania parte il grande messaggio d’amore di tutti verso tutti. Gesù Cristo diceva: “Amate i vostri nemici’. E diceva anche: ‘Chi di spada ferisce di spada perisce”. Meloni, sto parlando con te. Attenzione, Gesù Cristo non sbaglia mai. Crosetto, lo dico anche a te. Attenzione alle brutte sorprese“.

Pappalardo spiega poi il secondo punto del programma dei Gilet Arancioni: “Nel quadro del nostro programma nazionale, che intende realizzare lo Stato confederale su 5 Stati confederati (Padania, Repubblica Serenissima di Venezia, Etruria, Partenope, Sicilia e Sardegna), se vengo eletto sindaco di Catania, immediatamente indico un referendum per dichiarare la Sicilia Stato confederato autonomo e indipendente. Fate girare questo video, catanesi”.

Infine, l’ex generale illustra il terzo punto, quello relativo alla costruzione del ponte sul Mediterraneo. E rivela: “Io per 6 anni ho lottato ferocemente perché si realizzasse il ponte sullo Stretto di Messina. Sono arrivati i comunistoidi da 4 soldi e hanno bloccato il progetto perché lo voleva anche Berlusconi. Abbiamo lavorato come cani e abbiamo speso 300 milioni di euro per fare il progetto. È arrivato quell’emerito cialtrone di Monti, ovviamente dal punto di vista politico, e ha bloccato il ponte. Ora finalmente Salvini, che, a quanto pare, ragiona meglio di tante altre persone, ha ripreso il nostro progetto senza aggiungere una virgola“.

E chiosa: “Per essere completo quel grande progetto deve avere una prosecuzione verso l’Africa. E il nostro progetto prevede anche la costruzione di tre isole artificiali tra Mazara del Vallo e Tunisi, isole che saranno anche centri di produzione di energia elettrica, così la Sicilia esporterà energia elettrica in tutto il mondo e diventerà ricchissima. Ma ci vuole un sindaco con le palle. L’Africa è il nostro avvenire – conclude – ce l’abbiamo di fronte. Uè, 200mila anni fa l’Homo Sapiens nasceva in Africa, mica in Norvegia. Quindi, una volta che abbiamo stabilito il ponte con l’Africa, signori, la Sicilia diventa il centro del Mediterraneo. E i cialtroni del Nord Europa non lo vogliono, perché ci vogliono morti di fame e disperati. Ma la Sicilia è la più bella isola del mondo, lo diceva anche Goethe“.

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