Dopo il via libera dell’Unione europea a gennaio, il governo Meloni fa la sua prima contromossa per regolamentare il commercio di quattro diverse farine di origine animale: larve, grilli, tarme e locuste. “Oggi emaniamo quattro decreti che riguardano livelli autorizzativi su farine derivate da insetti. Non discuto che ci si possa nutrire di quello che uno ritiene”, ma “pensiamo che serva un’etichettatura specifica e delle scaffalature apposite in cui sia visibile la provenienza. Oggi diamo ai cittadini italiani la libertà di scegliere“, ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, in conferenza stampa insieme al ministro dello Sviluppo Economico Adolfo Urso e a quello della Salute Orazio Schillaci. “Non considero questi prodotti in concorrenza con la dieta mediterranea, non credo ci sarà una sostituzione, ma non voglio che ci siano commistioni inconsapevoli”, afferma.

“Quello che i decreti prevedono”, spiega l’esponente di Fratelli d’Italia, “è un’etichetta con provenienza del prodotto, i rischi connessi al consumo e il quantitativo di farine di insetti presente, ma abbiamo anche previsto scaffali appositi dove possono essere esposti all’interno dei negozi”, in modo che “chi vorrà scegliere grilli, larve e locuste possa indirizzarsi lì e chi non vorrà farlo, come immagino la maggior parte degli italiani, potrà tenersi lontano”. Con questo provvedimento, “in pieno accordo con le Regioni, garantiamo ai cittadini italiani la consapevolezza di quello che mangiano e facciamo dell’Italia una nazione all’avanguardia in questo senso. Prevediamo la certificazione in modo che chi vorrà consumarli potrà farlo ma chi non vorrà consumarli, potrà fare altrettanto”, insiste.

“Il governo intende tutelare i consumatori evitando che questi nuovi alimenti a base di farine di grilli, locuste e altri insetti siano assunti inconsapevolmente. Per questo ha predisposto un’etichettatura chiara che impedisca un’informazione ingannevole sulla natura e la provenienza di queste farine”, ripete il ministro della Salute Schillaci. Che annuncia: “Vigileremo con l’ausilio dei Nas (i Nuclei anti-sofisticazione dei Carabinieri, ndr) in merito al rispetto dell’etichettatura e delle indicazioni obbligatorie sulle farine di insetti e perché non siano inserite in alimenti dove non dovrebbero esserci, come pasta e pizza“. Nell’utilizzo di questi prodotti “siamo all’inizio e non sappiamo ancora quale sia l’incidenza delle allergie, ma è importante avere un’etichetta chiara che informi chi acquista questi prodotti che c’è il rischio di allergie. I dati più importanti e sicuri li sapremo man mano che saranno consumati”, specifica.

I novel food approvati, e tra questi le farine di insetti, “anche se non risultano di per sé nocivi per la salute, non sono certo in linea con la nostra cultura agro-alimentare e con il paradigma della nostra dieta mediterranea italiana”, ha aggiunto Schillaci. “Sono convinto che il consumatore italiano ed europeo, se opportunamente e correttamente informato, privilegerà sicuramente i nostri prodotti di qualità garantiti dalla filiera di controllo sulla sicurezza alimentare quanto mai capillare su tutto il territorio nazionale”.

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