Governo Meloni? Bisognerebbe risolvere i problemi invece di continuare a fare slogan, enunciazioni e sparate che non so se denunciano più ferocia o più ignoranza. Diciamo che è un bel mix”. Così a Otto e Mezzo (La7) il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, commenta le ultime roboanti esternazioni di diversi esponenti del governo Meloni sulle famiglie Lgbt e sulla riforma fiscale, non ultima quella del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, secondo cui la prossima legge sul fisco “premia chi vuole lavorare”.

“Gli slogan vanno bene in campagna elettorale – continua Travaglio – ma i governi si formano per risolvere i problemi. Se prometti di diminuire le tasse a tutti, mi devi far vedere come lo fai e dove prendi i soldi. È impossibile giudicare questa riforma, perché è una legge delega molto vaga. Da quello che si capisce, c’è una cosa mostruosa: ancora una volta va a vantaggio dei redditi medio-alti, mentre c’è una scopertura totale dei redditi medio-bassi che vengono abbandonati a se stessi e che prima o poi si ribelleranno“.

E aggiunge: “È vero che i francesi sono più intransigenti di noi quando manifestano, ma a furia di pestare sempre sui poveri, prima o poi, ci sarà una loro ribellione e questi signori si dovranno porre il problema, anche perché quando prendi tanti voti, come li hanno presi loro, non possono pensare che li hanno votati solo i ricchi. Quindi, quando vai contro gli interessi di gran parte del tuo elettorato, poi ne paghi le conseguenze. A furia di buttare la palla in tribuna, con gli slogan anziché con le soluzioni, fai la fine di Salvini“.

Travaglio conclude: “Salvini vinse le elezioni europee del 2019 col 34%. Quando fece cadere il governo Conte Uno, Pagnoncelli lo testava sopra il 40%. Quanto tempo ha impiegato a perdere quell’enorme patrimonio che si era conquistato con gli slogan, come quello sui porti chiusi, che poi non era vero? Ma quanto funziona buttare la palla in tribuna? Funziona nello spazio di qualche mese. E infatti oggi Salvini sta sotto il 10%. La Meloni – chiosa – aveva l’immagine di quella concreta, laddove Salvini era un po’ il cazzaro che le sparava grosse. Ma la concretezza a un certo punto si manifesta coi provvedimenti. Alla fine, poi, quando depositeremo tutta la polvere che si è sparsa in questi primi mesi, che cosa rimane? Niente. Non c’è niente, se non sparate. È vero che è passato poco tempo, motivo per cui perdicchiano qualche punto, ma ancora mantengono una solida maggioranza. Però poi si dovrà vedere qualcosa”.

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