Per un Fioroni che se ne va entreranno 100 nuove persone un po’ più progressiste. E questa è una bella notizia”. Sono le parole che ai microfoni di Uno, Nessuno, 100Milan (Radio24) sono state pronunciate da Mattia Santori, delegato del Comune di Bologna al Turismo e Sport e sostenitore di Elly Schlein alla segreteria del Pd, e che hanno scatenato una ridda di polemiche tra i dem. In prima fila si è distinto l’ex deputato del Pd, Filippo Sensi, che ha accusato Santori di non avere rispetto per “il partito e ai valori della comunità che rappresenta”.

Durante la trasmissione radiofonica, Santori ha commentato la vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd: “Sarà sicuramente un partito nuovo, perché è un risultato che racconta di una comunità viva con le idee molto chiare. Pur nello sconforto, dare fiducia all’underdog e all’outsider di turno che esprime un nuovo modo di fare politica e degli ideali che prima erano dei tabù è sicuramente una scelta netta – continua – C’erano quelli che parlavano di un Pd minoritario e che sostenevano Bonaccini. Paragonavano la sua iniziativa alla mozione Civati o affermavano che avrebbe preso il 7%. Evidentemente non sempre quelle che sembrano mozioni minoritarie lo sono davvero”.

E aggiunge: “Io so solo che tutte le proposte che hanno avuto il coraggio di tendere a sinistra, di guardare alle persone e di affrontare problemi complessi, come stiamo facendo a Bologna nella giunta Lepore, hanno poi riscosso un ottimo successo alle elezioni. Ad oggi nessuno dei sostenitori di Elly Schlein sa cosa farà, pendiamo dalle sue labbra. E sono contento che sarà lei a decidere perché – spiega – è una persona che ha saputo ascoltare e anche ribaltare i ruoli. Nessuno di noi capilista ha dovuto spingere per avere questo ruolo. Una volta arrivata, Elly ha detto che non era possibile che i giovani e le donne fossero in seconda o in terza posizione nelle liste. E così tutti i capilista sono giovani under 40 e per il 70% donne. Elly ha le idee molte chiare”.

Santori, infine, spiega la posizione di Schlein sulla guerra in Ucraina: “C’è un cambiamento di visione: l’Ucraina va protetta con tutti gli strumenti possibili, ma anche no ai guerrafondai. Zelensky non dovrebbe alzare la cresta col rischio di trascinarci in una terza guerra mondiale. È un momento in cui o si cerca un dialogo anche con quel pazzoide di Putin oppure è inutile far finta che la guerra si risolverà sparandosi addosso”.

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