“Nessuna categoria di lavoratori potrebbe mai sopportare la criminalizzazione che subisce ogni giorno il settore della canapa. A queste persone è reso impossibile lavorare persino durante una fiera, quando nell’ora di punta si presentano in gran dispiegamento le forze dell’ordine facendo fuggire i visitatori: tra questi molte famiglie e curiosi” ha detto Antonella Soldo, coordinatrice dell’associazione Meglio Legale, commentando i tantissimi controlli che hanno interessato la fiera di settore Canapa Mundi, conclusasi ieri a Roma. Tutti e tre i giorni della manifestazione, infatti, sono stati segnati dalle perquisizioni di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, con il sequestro di 500 campioni da analizzare.

È il mercato più in crescita degli ultimi anni dell’agricoltura italiana: quello della canapa industriale è un settore tutto da scoprire. Serve anche a questo l’evento Canapa Mundi che, giunto alla sua ottava edizione, ospita 250 brand e ha un ingresso di 25 mila visitatori. Dall’organizzazione fanno notare che mai come questo anno ci siano stati tanti blitz delle forze dell’ordine.

“Siamo tutti professionisti e paghiamo le tasse. Lavoriamo regolarmente ma veniamo trattati come spacciatori” ha detto un imprenditore che opera nel campo della cosmetica, presente in fiera con un proprio stand e i suoi prodotti, a cui sono stati sequestrati campioni da analizzare. Attività di controllo che hanno bloccato per ore il regolare svolgimento delle loro attività di vendita, promozione e informazione.

Dal 2016, anno in cui è entrata in vigore la legge che disciplina la filiera della canapa, sono sorti oltre 12.000 posti di lavoro con un’età media di impiego di meno di 35 anni (come si legge nell’ultimo report promosso da Meglio Legale). Un’industria che, grazie a poderosi investimenti da parte di imprenditori, sostiene e promuove l’agricoltura, il commercio, il lavoro e l’imprenditoria giovanile, oltre che i territori delle Isole e del Sud d’Italia.

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