Alla vigilia dei congressi nei circoli Pd, il comitato che sostiene Elly Schlein denuncia casi di tesseramento “opaco” in Campania. E il portavoce regionale Sandro Ruotolo ha chiesto di fermare le operazioni di voto. Sotto accusa ci sono alcuni episodi emersi nei giorni scorsi sulla stampa locale: pagamenti per molte tessere dallo stesso conto corrente, Comuni in cui le adesioni sfiorano addirittura il 90% del numero dei voti ottenuti alle ultime politiche (contro una media del 20-25%), irregolarità formali e sostanziali.

Ieri era stata Susanna Camusso (eletta in Campania) dal palco, in un comizio a Caserta con la candidata segretaria, a tirare fuori la questione accusando il presidente del consiglio regionale campano, Gennaro Oliviero, sostenitore di Stefano Bonaccini. “Ho letto che a Sessa Aurunca, proprio il paese natio di Oliviero, c’è stato un boom di tesseramenti”, ha detto Camusso. Oliviero si dice “basito” e lega l’aumento di tessere alla “speranza nella ventata di novità” rappresentata da Bonaccini. Per la Campania non è la prima volta: la regione era già finita sotto i riflettori negli anni passati con le stesse accuse, tanto che nel 2021 fu annullato il tesseramento svolto a Caserta. Ora, nel mirino dei supervisori, ci sono i boom anomali di tessere in alcune realtà come quella casertana, dove si conterebbero circa seimila nuovi iscritti al Pd tra capoluogo e provincia, il triplo dei 1.968 tesserati del 2020. La commissione elettorale nazionale ha poi rilevato un migliaio di iscrizioni dubbie nel territorio napoletano: toccherà alla commissione locale esaminarle singolarmente e cancellare quelle irregolari. Il Mattino ha rivelato particolari casi di anomalie a Sessa Aurunca e Casal di Principe, altri casi nell’alto Casertano e a Salerno. Casi che sarebbero all’attenzione delle commissioni preposte e non è escluso che possano esserci cancellazioni.

Per questo, ha dichiarato Rutolo, servirebbe lo stop dei congressi di circolo. “Apprendiamo da articoli di stampa di situazioni palesemente opache su tutto il tesseramento campano. Un numero incredibile di tessere comprate con una sola carta di credito, tesseramenti gonfiati in comuni dove il Pd prende pochissimi voti alle elezioni politiche, incertezza sulle platee congressuali. In queste condizioni i congressi di circolo non possono celebrarsi”. Nei giorni scorsi c’era stata anche la denuncia di Camilla Sgambato della mozione Cuperlo: “Tesseramenti che crescono di trecento schede in una notte. In provincia di Caserta passiamo da un numero di tesserati di 1500 nel mese scorso a 5-6000“. Oggi Schlein, nel filo diretto a Radio Immagina, ha rilanciato la questione: “Abbiamo letto di tesseramenti gonfiati, abbiamo fiducia nel lavoro delle commissioni congresso. Noi siamo altro, non accetteremo i soliti giochi, i pacchetti di tessere e i signori delle tessere. E’ questione di cambiare metodo. Da qui passa una credibilità diversa in alcuni territori in cui il partito è diventato una rincorsa al potere per il potere”. Bonaccini, da parte sua, ha replicato: “Ci mancherebbe che non chiedessimo trasparenza e rigore. Se qualcuno sbaglia, bisogna essere capaci di intervenire in maniera radicale. Ci sono le commissioni preposte e laddove c’è qualche anomalia, quell’anomalia va immediatamente perseguita e risolta, non solo in Campania ma in tutta Italia”.

Bonaccini ha aggiunto di aver avuto un colloquio con Cuperlo dopo la denuncia della Sgambato sulle tessere ‘dopate’: “Mi ha chiamato Gianni Cuperlo l’altro giorno gli ho detto che, laddove c’è qualche anomalia, dobbiamo fare in modo che le commissioni intervengano senza guardare in faccia nessuno“. E lo stesso Cuperlo ha rilanciato via twitter: “Contro i ‘Signori delle tessere’: ho chiesto assoluta trasparenza. Sono certo che Bonaccini, Schlein e De Micheli la pensano allo stesso modo. Discutiamo e votiamo. Ma difendiamo l’onestà di un partito che deve risalire il sentiero e costruire l’alternativa alla destra”.

Intanto oggi il congresso Pd è entrato nel vivo proprio con il via ai congressi nei Circoli. Gli iscritti e i militanti sono chiamati a confrontarsi sulle mozioni e, soprattutto, a votare per il candidato o la candidata che più li convince. “Buon voto a tutte e tutti”, si legge sui social del Partito democratico sottolineando la scadenza. C’è tempo fino al 12 febbraio per esprimersi in tutta Italia tranne nel Lazio e in Lombardia: le due regioni alle prese con le amministrative hanno avuto una settimana in più, con il voto fino al 19 febbraio. Il passaggio nei Circoli è fondamentale nell’iter congressuale, perché sono loro a scegliere chi tra Stefano Bonaccini, Gianni Cuperlo, Paola De Micheli e Elly Schlein proseguirà fino ai gazebo e chi si fermerà qui. “Risultano ammessi alle primarie aperte a tutti gli elettori per la scelta del segretario nazionale, i due candidati a segretario nazionale che abbiano ottenuto più voti tra gli iscritti”, specifica lo Statuto dem. Il risultato delle votazione nei Circoli “è comunicato ufficialmente dalla Commissione nazionale per il congresso entro tre giorni dal termine delle votazioni stesse“. Ma in forza della deroga per Lazio e Lombardia, in realtà, il verdetto definitivo tarderà di una settimana. Al voto nei Circoli, novità di questo Congresso costitutivo, partecipano non solo gli iscritti al Pd ai sensi dello Statuto (quelli che hanno rinnovato o i nuovi che hanno preso direttamente la tessera dem) ma anche gli iscritti a partiti, movimenti o associazioni che hanno aderito al processo costituente e che si sono iscritti al Pd.

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