“Dov’è la sinistra, voi la sentite? La risposta è negativa. Dovrebbe essere questo il vero tema del Congresso Pd. Una domanda ineludibile”. Ne è convinto lo storico esponente dem Goffredo Bettini, che ha parlato della situazione del partito nel corso della presentazione del suo libro A sinistra. Da capo(edito da Paper first) al Tempio di Adriano a Roma.

Se tra i quattro candidati, Bettini aveva spiegato di essere ‘interessato’ al programma di Elly Schlein, ora però contesta il clima da ‘volemose bene‘, in vista delle primarie Pd: “Ho visto un’assemblea nazionale al cloroformio, è successo di tutto, stiamo al 14 per cento nei sondaggi. Ma si può dire che tutto va bene? Mi fanno rimpiangere quei congressi democristiani in cui si tiravano i banchi, perché c’era sostanza politica e anche di potere. Vorrei che ci fosse soltanto la sostanza politica, ma quelli erano congressi veri, dove c’era un vincitore vero. Se non c’è chi vince e chi perde, diventa inutile”.

Bettini è tornato a ricordare gli errori compiuti dal suo partito nell’ultima campagna elettorale (“Dicevamo allo stesso tempo sia rosso che nero, eravamo contraddittori”), contestando la mancata intesa con il M5s di Giuseppe Conte, con il quale lo storico kingmaker dem continua a mantenere stretti rapporti. Si è però difeso: “Questa storia della subalternità al M5s fa ridere. Quando il M5s stava al governo con noi abbiamo vinto ovunque e stavamo sopra il 20 per cento. Appena abbiamo rotto i rapporti, noi siamo crollati e il M5s è salito. La verità è che avevamo accettato una sfida che li teneva sulla corda. Senza di loro abbiamo perso in tutti i collegi, con loro il risultato sarebbe stato molto diverso, ed è stato il frutto di una scelta politica sbagliata“.

Accanto a Bettini c’era il sindaco di Roma, che invece non ha ancora precisato chi sosterrà al Congresso, né voluto rispondere a domande in merito. Ha invece difeso l’azione del Pd negli ultimi governi: “Nella sostanza, il Conte 2 e il governo Draghi hanno fatto quasi completamente le stesse politiche. Hanno proseguito su una linea di svolta profonda che non solo ha salvato il Paese da Matteo Salvini e dal Papeete, ma ha corretto un indirizzo dell’Europa in modo profondo. Le diseguaglianze sono state ridotte”, ha ribadito il sindaco di Roma, ex ministro dell’Economia nell’esecutivo giallorosso guidato dall’attuale presidente M5s Giuseppe Conte.

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