Era lei l’artefice della rete di riciclaggio dei proventi delle presunte mazzette di Qatar e Marocco in favore dell’ex eurodeputato di Articolo 1, Antonio Panzeri, e di uomini a lui fedeli. Con questa accusa, la Procura federale belga ha chiesto e ottenuto, attraverso un mandato di arresto europeo, la custodia cautelare ai domiciliari per Monica Rossana Bellini, l’ex commercialista della famiglia Panzeri. È grazie alle dichiarazioni dell’ex assistente del politico, Francesco Giorgi, che è emerso il ruolo avuto dalla professionista nello scandalo corruzione che ha investito il Parlamento Ue. E proprio Giorgi ha anche dichiarato ai giudici che lei e Panzeri sono volati in Qatar “durante i Mondiali di calcio”.

Bellini è stata così arrestata dalla Guardia di finanza di Milano. Neanche 24 ore fa è stata diffusa la notizia che l’ex sindacalista si è pentito e ha firmato un accordo con i pm: farà un anno di carcere e in cambio “svelerà l’intero sistema corruttivo”. Bellini è accusata di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio, ed era già stata perquisita nelle scorse settimane dalla Guardia di finanza coordinata dall’aggiunto Fabio De Pasquale, su richiesta sempre della magistratura di Bruxelles. La commercialista, tra le varie cariche, risulta far parte dei collegi sindacali di alcune aziende municipalizzate milanesi come Milanosport. La professionista ha avuto anche diversi incarichi in un comuni della cintura su di Milano a guida centrosinistra ed era presente nei collegi di revisori di società pubbliche.

Sulla consegna della donna, a cui vengono mosse le stesse contestazioni degli altri arrestati nell’inchiesta belga, dovrà decidere la Corte d’appello di Milano. Nel mandato d’arresto europeo, a quanto si è saputo, non vengono indicati elementi specifici se non i reati contestati dai magistrati belgi. Una volta arrivato il mandato agli investigatori della Guardia di finanza, è stato eseguito l’arresto.

Le contestazioni alla commercialista con studio ad Opera (Milano) riguardano in particolare, da quanto si è saputo, movimenti finanziari attraverso le strutture societarie a lei riconducibili. Tra queste società al centro di questo filone di indagine c’è soprattutto la Equality Consultancy srl fondata nel dicembre 2018 e che aveva come soci di maggioranza il padre e il fratello di Francesco Giorgi, ex collaboratore dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, anche lui arrestato dal giudice belga Michel Claise. Mentre la donna, 55 anni e consulente della famiglia Panzeri, deteneva una quota di minoranza. Società che era stata formalmente creata per “sviluppare” rapporti tra ong, imprese e “controparti nei Paesi terzi”. Nello stesso periodo sarebbe stata costituita sempre da Bellini e dalla famiglia Giorgi, stando agli atti dell’indagine belga, un’altra società simile in Estonia.

Per la magistratura di Bruxelles, come già venuto a galla, Bellini si sarebbe occupata della “consulenza gestionale e finanziaria” di Panzeri e della moglie, mettendo in atto, questo è il sospetto agli atti, “operazioni di riciclaggio” attraverso alcune società. La donna dovrebbe comparire in udienza davanti alla Corte d’Appello di Milano, per l’inizio del procedimento sulla consegna al Belgio, nelle prossime ore, forse già nel pomeriggio. “Ci limitiamo a lavorare”, ha spiegato brevemente l’avvocato Liliana Crescimanna, che la difende assieme alla collega Franca De Candia.

Giorgi, nelle sue dichiarazioni, descrive approfonditamente il ruolo svolto da Bellini nell’affare. “All’inizio del 2019, credo, Panzeri ha pensato che invece di prendere denaro contante sarebbe stato preferibile creare una struttura giuridica all’interno della quale avremmo potuto partecipare, principalmente lui, perché io avevo il mio lavoro, e gestire così il flusso di denaro in modo legale. Per questo Panzeri si è rivolto alla sua commercialista, Monica Bellini, che tra l’altro è andata in Qatar con Panzeri durante i Mondiali”. Così, è da questa idea di Panzeri, che secondo precedenti dichiarazioni di Giorgi rivelate dal Fatto Quotidiano sarebbe stata suggerita proprio dal Qatar e dal suo uomo, Bettahar Boudjellal detto L’Algerino, che il ruolo della commercialista diventa cruciale: “In Italia è stata creata una società di consulenza, la Equality, che ha fornito servizi per una società con sede in Inghilterra. Fu il ‘palestinese’ a suggerire di rivolgersi ad Hakan e alla sua società in Inghilterra, di cui non ricordo il nome. Trattandosi di una società inglese, dovevano essere preparati i documenti in inglese. Il mio coinvolgimento è stato quello di mettere in contatto Panzeri, la sua commercialista Monica Bellini e sua figlia Silvia Panzeri (nessuno di loro parlava inglese) con Hakan. E Silvia ha preparato le carte come avvocato. Ho anche contribuito alla creazione di Equality sulla base delle mie conoscenze linguistiche. Per giustificare l’utilizzo di una società italiana da parte di una società inglese, i servizi devono essere forniti in lingua inglese”. Quindi, si legge ancora nel verbale, “ho chiesto a conoscenti della mia famiglia che parlano inglese di fornire servizi concreti, senza sapere cosa stava succedendo”.

Con l’arresto di Bellini è sempre più probabile che la Procura di Milano possa aprire nei prossimi giorni un fascicolo autonomo di indagine. Anche perché le accuse nei confronti della commercialista dei Panzeri riguardano presunti profili di riciclaggio dei soldi della corruzione. Gli investigatori della Gdf dovranno mettere insieme ed esaminare le carte e ciò dovrebbe portare, poi, all’apertura di un’indagine milanese. Inoltre, la prossima settimana arriveranno a Milano gli investigatori da Bruxelles, forse assieme ai magistrati, per effettuare le copie forensi dei dispositivi informatici e anche per riunioni di coordinamento.

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