La prima volta erano state seccamente smentite. La seconda volta dovrebbe essere quella buona: la Ferrari e il team principal della scuderia di F1, Mattia Binotto, sono pronti al divorzio. Corriere della Sera e Gazzetta dello sport scrivono che è previsto a breve un comunicato ufficiale. Binotto avrebbe presentato le sue dimissioni, dopo che era venuta a mancare la fiducia del presidente John Elkann. Le parti stanno quindi discutendo i termini di un addio concordato.

Già a metà novembre si era sparsa la voce dell’addio di Binotto alla Ferrari. Dopo diverse ore, però, una nota stampa di Maranello aveva bollato queste notizie come fake news, parlando di ” voci totalmente prive di fondamento. Qualcosa però sembra essersi incrinato veramente, forse anche alla luce di questo episodio. Ad Abu Dhabi lo stesso Binotto aveva assicurato che non ci fosse nulla di vero: “Sono tranquillo e concentrato su quello che dobbiamo fare – aveva aggiunto – Se sarò il team principal nel 2023? Non sta a me decidere, ma sono sereno. Abbiamo avuto alti e bassi, ma siamo tornati ad essere competitivi“. In realtà le cause di una separazione a questo punto imminenti sono facilmente comprensibili: le prestazioni deludenti nella seconda parte dell’anno, gli errori di questa stagione durante la quale Maranello si aspettava di lottare per il titolo, le incomprensioni con il pilota di punta, Charles Leclerc.

Binotto è arrivato alla guida della Ferrari nel 2019, dopo anni di servizio a Maranello, dove era entrato per la prima volta nel 1995 come ingegnere motorista. Una lunga ascesa che lo ha portato alla guida della Rossa dopo gli anni difficile della gestione di Maurizio Arrivabene. Binotto ha avuto difficoltà a risollevare la Ferrari. Da un lato per via del Covid che ha rallentato lo sviluppo delle nuove monoposto. Dall’altro c’è stato il caso della power unit 2019, che ha avuto forti ripercussioni sulle successive annate. Dopo tre stagioni opache, il 2022 doveva essere appunto l’anno della svolta. Che da un certo punto di vista c’è stata, visto che la Rossa è tornata quanto meno competitiva. La gestione della stagione, però, è stata zeppa di errori e ha portato nei fatti a una supremazia della Red Bull. La strategia nei Gran Premi e il rapporto con i piloti, ma anche uno sviluppo deludente, hanno portato malcontento.

Secondo la Gazzetta dello Sport, Elkann avrebbe già trovato il sostituto di Binotto: Frederic Vasseur, che finora ha gestito l’Alfa Romeo Sauber. Mai in Ferrari, Vasseur ha sempre gestito le scuderie, partendo con la gavetta delle serie minori. Prima in Formula 3, dove ha vinto il titolo anche con un giovane Lewis Hamilton, poi in Formula 2. Infine la F1 prima in Renault e dal 2017 nel team Sauber. Un particolare non irrilevante: da team principal della Sauber è stato proprio Vasseur a far esordire in Formula 1 Charles Leclerc. Chissà che sotto la gestione dell’ingegnere francese, 54 anni, anche il pilota monegasco non possa ritrovare quell’equilibrio necessario per puntare al titolo Piloti già dalla prossima stagione.

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