Polemica al vetriolo a “Dimartedì” (La7) tra i giornalisti Michele Santoro e Alessandro Sallusti sulla guerra in Ucraina e sulla posizione del governo Meloni.
Santoro ribadisce la sua tesi di sempre sull’invio delle armi, dissentendo dal direttore di Libero secondo cui l’Italia non può fare nulla in questo conflitto.
“Che noi non possiamo fare niente è una colossale bugia come la guerra – afferma Santoro – Siamo un paese sovrano, come ci ricorda la Meloni a ogni piè sospinto, e quindi possiamo avere un atteggiamento diverso da quello che abbiamo avuto fino a oggi. Possiamo essere il centro di una iniziativa per la pace“.
“Cioè possiamo passare dall’aiutare l’Ucraina all’aiutare Putin“, commenta Sallusti.

Santoro respinge le parole di Sallusti: “Prima o poi bisognerà che riusciamo a fare una discussione seria su questo. Tu mi hai chiesto che cosa può fare l’Italia. Io ti sto rispondendo che se l’Italia si mettesse fuori dalla logica delle armi, potrebbe svolgere un ruolo importantissimo a livello internazionale”.
“Quindi aiuta Putin”, ripete Sallusti.
“Chi ha detto che aiuta Putin? – insorge Santoro – Allora il Papa aiuta Putin?“.
“No, perché il Papa non ha armi”, replica Sallusti.
“Neanche io ho le armi e non le voglio avere”, risponde Santoro.
“Ma è irrilevante cosa pensa il Papa – obietta Sallusti – Non ha armi. Alla conferenza di Jalta Stalin chiese a Churchill quante armate avesse il Papa, non sapendo nemmeno chi fosse (Pio XII, ndr). Churchill gli rispose che non aveva nessuna divisione. Stalin disse: “E allora chi se ne frega di cosa pensa il Papa””.
“Quindi sei d’accordo con Stalin – ironizza Santoro – Altro che Putin, sei andato oltre“.

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