I servizi veterinari di ispezione degli alimenti di origine animale della Asl di Frosinone hanno individuato la presenza del parassita della trichinella in tre cinghiali selvatici. Gli animali sono stati abbattuti da alcuni cacciatori, nella zona appenninica orientale della provincia ciociara, nel corso della stagione venatoria 2022/23 appena iniziata. Le carni dei mammiferi contaminate sono state eliminate dal circuito alimentare. Il parassita causa nell’uomo la Trichinellosi, una malattia a trasmissione alimentare che può assumere anche forme gravi.

Secondo quanto riportato da Il Gazzettino, l’attività di prevenzione messa in atto dai Servizi Veterinari della Asl di Frosinone, con le associazioni territoriali di caccia, ha permesso nel tempo di garantire una rapida identificazione ed eliminazione dei soggetti a rischio. Nell’ultimo triennio sono già tre i focali individuati in provincia, compreso quello attuale. È fondamentale che tutti i cinghiali cacciati vengano sottoposti a controllo trichinoscopico per interrompere la catena di trasmissione del parassita, sia tra gli animali, ma soprattutto evitare il passaggio all’uomo. L’elusione di quest’obbligo espone il consumatore al contagio e alla malattia.

“I sintomi, inizialmente intestinali e/o allergici, – spiegano dalla Asl – dipendono dalla localizzazione del parassita all’interno dell’organismo umano, in quanto le larve migrano nei muscoli e organi di che le ingerisce. Sono portatori del parassita i suini selvatici (cinghiali) o i suini allevati allo stato brado (ciclo silvestre della malattia), e gli equini, soprattutto di importazione, le cui carni sono consumate non cotte sotto forma di carpaccio”.

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