“L’epidemia da Covid-19 non è finita, anche se al momento la pressione ospedaliera è sotto controllo. Per questo abbassare la guardia, ipotizzando di abolire l’obbligo delle mascherine negli ospedali, sarebbe un rischio che non possiamo correre, anche perché proprio negli ospedali ci sono i soggetti più fragili e più a rischio”. Pierino Di Silverio, segretario generale di Anaao Assomed (il più grande sindacato dei medici ospedalieri italiani) mette in guardia con una nota il nuovo governo, intenzionato a non rinnovare l’obbligo di indossare la mascherina nelle strutture sanitarie e ospedaliere, che scadrà il 31 ottobre. “Non vorremmo rischiare di tornare potenziali untori, seppur inconsapevoli”, spiega il medico. E osserva: “La vera emergenza è piuttosto la campagna vaccinale che occorre sia incrementata e sulla quale occorre spingere per evitare di rivivere momenti drammatici che ci hanno segnato profondamente e dei quali viviamo un amaro e doloroso ricordo. Almeno noi che operiamo sul campo”. Ma il governo è intenzionato a fare un passo ulteriore: nel prossimo Consiglio dei Ministri si affronterà anche il tema dell’anticipo al 1 novembre della scadenza dell’obbligo vaccinale per chi esercita le professioni sanitarie.

La contrarietà ad abolire l’obbligo di mascherina unisce quasi tutti gli esperti, seppur con accenti diversi. “Dipende dal reparto, ma io manterrei l’obbligo per chi va a visitare un parente. La mascherina non difende solo dal Covid, ma da tutti i virus“, ha detto al Fatto Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive a Genova, tra gli scienziati più “aperturisti” da inizio pandemia. Mentre per Andrea Crisanti, microbiologo e neo-eletto senatore del Pd, “non prorogare l’obbligo sarebbe un’altra decisione ideologica. Le mascherine servono a proteggere i fragili e gli anziani da un virus che non è affatto innocuo. E in ospedale non ci sono forse molti fragili e molti anziani?”. Nel frattempo prende corpo un’altra proposta governativa in materia sanitaria che ha fatto molto discutere, quella di sospendere le multe agli over 50 non vaccinati: dovrebbe trasformarsi in un emendamento alla legge di conversione del decreto-legge Aiuti ter, in discussione alla Camera. Una proposta di testo è stata inviata dal ministero dell’Economia, che ha svolto la sua istruttoria, al dipartimento per i Rapporti con il Parlamento della Presidenza del Consiglio.

Altro tema delicato è quello dell’anticipo al 1 novembre della scadenza dell’obbligo vaccinale per chi esercita le professioni sanitarie, con conseguente abrogazione delle sanzioni per l’inosservanza dell’obbligo. “L’obiettivo – spiegano fonti di Palazzo Chigi – è dare seguito all’indicazione tracciata dal presidente Meloni nelle sue dichiarazioni programmatiche rese in Parlamento e segnare così un primo atto di discontinuità rispetto ai precedenti esecutivi nella gestione della pandemia da Covid-19″.

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