Il discorso di Giorgia Meloni? Si è salvata, come sempre in corner, sulle leggi razziali, ma sul fascismo ha detto che ha in antipatia tutti i regimi. Non so, cosa ci aspettavamo? Che dicesse che il fascismo le è simpatico? Ha ridotto l’antifascismo a una fazione con la chiave inglese in mano. No. L’antifascismo è il fondamento della nostra Costituzione sulla quale lei ha giurato qualche ora fa. Oggi Meloni aveva un’occasione, ma ha detto troppe parole, ci ha girato troppo attorno“. Così Pier Luigi Bersani, ospite della trasmissione “L’aria che tira” (La7), commenta il discorso della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla Camera dei Deputati.

Bersani ribadisce: “Rimane irrisolto un problema storico-politico, che non si decidono ad affrontare con la serietà e la profondità che richiede una riflessione e soprattutto la presa d’atto che noi siamo uno Stato antifascista. Al di là di questo, nel discorso di Meloni, sempre con l’emozione vera e innegabile di vedere una donna in quel posto, ho notato toni e contenuti da “capa” dell’opposizione piuttosto che da capo del governo: molto orgogliosa – continua – molto animosa, proprio come è lei. Direi un ‘orgoglio virile’. Ha parlato di Europa, potentati, centrosinistra. Ma ho trovato tante intenzioni, però il cosa e il come fare non c’era. Ha parlato di fisco, ma andare avanti a flat tax e a condoni fiscali, ora chiamati ‘tregue fiscali’, e poi pretendere gli asili nido gratis significa dire cose che non esistono”.

Critica durissima di Bersani sul passaggio pronunciato da Meloni in merito alle misure restrittive sul covid: “È inaccettabile quello che ha detto. Non ha riconosciuto che l’Italia è stato il primo Paese in Occidente a ricevere l’ondata di un virus che nessuno conosceva, né ha riconosciuto che le ricette applicate da noi sono state utilizzate da tutti, dal lockdown al green pass alle mascherine, peraltro con una destra che ha sparato a zero su tutte queste misure. Non riconoscere tutto questo non è accettabile”.

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