Anticoncezionali gratuiti per le giovani tra i 15 e 19 nei consultori di Roma e del Lazio. È questa la promessa dell’assessore regionale alla Salute Alessio D’Amato, dopo la riunione con il Coordinamento delle assemblee delle donne e delle libere soggettività dei consultori del Lazio. “D’Amato si è impegnato a trovare i fondi e pare ci siano. Ma fino ad ora non ci sono atti ufficiali. La decisione dovrà passare dal Consiglio regionale per essere approvata – spiega Gabriella Marando, attivista del Coordinamento e dell’associazione transfemminista Nonunadimeno, tra le otto delegate presenti all’incontro in Regione – Ora alle belle parole devono seguire i fatti”. Tra le richieste del gruppo anche personale più numeroso e preparato e strumenti adeguati al numero delle strutture.

Da più di quattro anni le attiviste del Lazio, lavorano per “riappropriarsi dello spazio dei consultori” da anni in forte crisi, con l’avanzata della sanità privata e considerati “dalle Asl come morti che non portano soldi”, afferma Marando. “Noi invece vogliamo che non siano soltanto involucri vuoti”. Dal 2018 Nonunadimeno e il Coordinamento sono riusciti ad aprire un tavolo anche con la Regione, ottenendo il potenziamento delle equipe di ginecologi, ostetrici, psicologi e assistenti sociali. Nonostante questo però, i passi in avanti sono stati troppo pochi. Alcune strutture hanno riaperto da poco, altre sono chiuse da anni. In tutto poi quelle attive “sono solo una cinquantina a Roma. Per le legge dovrebbero essere circa novanta, uno ogni 20mila abitanti – spiega l’attivista – Da un’indagine che abbiamo condotto dal basso poi sono risultati ancora tantissimi medici obiettori”. Lo scorso luglio il Coordinamento delle assemblee delle donne e delle libere soggettività dei consultori del Lazio aveva presentato una lettera a D’Amato con 10 punti su cui era fondamentale intervenire. Tra questi anche la gratuita della pillola anticoncezionale e di quella abortiva del giorno dopo, nella fascia tra i 14 e i 25 anni.

La richiesta andava di pari passo con l’introduzione di dieci spazi nell’Asl di Roma 2, per attività di formazione e informazione dei giovani sull’affettività e la sessualità. “Chiedevamo di aggiungere un percorso anche sulla contraccezione”. D’Amato ha convocato un tavolo per parlare delle richieste a inizio settembre, per poi rimandarlo fino alla fine del mese, a causa della campagna elettorale. “Eravamo arrabbiate. Ci sembrava che l’assessore non fosse davvero interessato a quello che succede sul territorio – racconta Marando – Così insieme all’Assemblea della salute della regione, che raccoglie varie realtà che si occupano di sanità, abbiamo organizzato un presidio sotto la Regione il 20 settembre”. A questa prima manifestazione è seguita quella per la giornata mondiale per il Diritto all’aborto libero – comparsa sui giornali soprattutto per lo scontro verbale tra le attiviste di Osa e la deputata Pd Laura Boldrini, “con cui però noi non c’entriamo”, precisa Marando. Dopo il corteo con migliaia di persone, il 30 settembre le attiviste del Coordinamento si sono presentate al tavolo. “Abbiamo sollecitato fortemente i nostri punti e D’Amato ha detto di poter coprire con i fondi per la fascia 15-19 anni, non fino ai 24. Meglio che niente”.

Il prossimo incontro sarà il 14 ottobre e ne seguiranno altri. Infatti ci sono ancora diverse richieste rimaste in sospeso. Tra queste “una seria distribuzione degli ecografi nei consultori di Roma. Ce ne sono solo sette e solo quattro si trovano in strutture che distribuiscono la pillola Ru486 per l’aborto farmacologico – dice Marando – L’ecografia è fondamentale nelle prime settimane di gestazione” per evitare la procedura di interruzione di gravidanza chirurgica. “Chiediamo poi di procedere spediti sulla formazione delle ginecologhe per usare questi strumenti. Ci dovrebbe essere almeno un ecografo a Municipio (le circoscrizioni comunali romane) per rendere il servizio accessibile a tutti – aggiunge l’attivista – Serve anche una migliore comunicazione sui portali internet e sugli edifici, più personale capace di aiutare anche le libere soggettività lgibtq +, in modo che il consultorio possa accogliere tutti”. Il Coordinamento combatte queste battaglie da anni. Nel 2019 la presidente della IX Commissione Eleonora Mattia aveva impegnato la Regione Lazio a garantire la contraccezione gratuita. L’appello però non aveva ricevuto ascolto. “Il Pd, che presiede la giunta, non è andato bene alle ultime elezioni – afferma Marando – Tra poco si dovrà votare ancora per le regionali. Penso si vogliano mostrare sensibili a queste lotte per non perdere elettori, dopo un tira e molla di quattro anni, con mobilitazioni e volantinaggi da parte nostra. Noi non crediamo alla decisione per la pillola finché non vediamo un atto ufficiale”. Il Coordinamento e Nonunadimeno continueranno “a essere sentinelle sui territori”.

Foto di archivio

Articolo Precedente

Dipendenze e riduzione del danno, la storia-esempio di Nautilus: “La politica? Spesso pensa solo a repressione e controllo sociale”

next
Articolo Successivo

“Quest’anno neanche un vip…”. La campagna di Famiglie Sma per sostenere lo screening neonatale e garantire l’accesso alle cure

next