Una manifestazione per la pace, senza bandiere politiche, per dare la possibilità agli italiani di invocare una soluzione diplomatica che serva a far finire la guerra in Ucraina. E ancora: un ruolo nuovo per l’Ue, finora troppo appiattita sulla strategia americana e che adesso deve farsi promotrice di una conferenza internazionale da tenere in Europa sotto l’egida della Nazioni Unite e con il coinvolgimento del Vaticano. È la ricetta proposta dal leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, che in un’intervista ad Avvenire ha rilanciato la proposta di un grande evento pacifista in Italia. Proposta che viene poi condivisa dall’Arci da Acli. “I cittadini che vivono con preoccupazione l’escalation militare in corso potranno ritrovarsi a manifestare per invocare una svolta negoziale che ponga fine al conflitto” ha detto l’ex premier, che ha deplorato “l’ossessione di una ipotetica vittoria militare sulla Russia, che nel frattempo continua nella sua efferata e ingiustificabile politica di aggressione”. Ma ciò “non vale il rischio di un’escalation anche con ricorso all’utilizzo di armi nucleari e non convenzionali e di affrontare una severa depressione economica da cui sarà difficile uscire”.

“UE PROMOTRICE DI UNA CONFERENZA DI PACE” – In questo contesto si collocherebbe la marcia per la pace, “senza bandiere”, che non indebolirebbe la posizione internazionale dell’Italia: “Al contrario – ha detto Conte – rafforzerebbe il protagonismo di Roma sulla strada della diplomazia, coinvolgendo gli altri partner Ue e uscendo da questa situazione in cui l’Europa risulta ‘non pervenuta’, in quanto totalmente appiattita su una strategia anglo-americana”. Un errore gravissimo secondo il leader M5s: “Stiamo parlando di una guerra su suolo europeo, e, allo stato, anche un eventuale negoziato di pace si svolgerebbe sopra la testa dei nostri paesi. Si prospetta un tracollo di credibilità per l’intera Unione Europea“. Soluzione? “L’Ue deve farsi promotrice di una conferenza internazionale di pace, da svolgersi in sede europea sotto l’egida delle Nazioni Unite, con il pieno coinvolgimento del Vaticano“.

ARCI E ACLI: “LAVORIAMO A MANIFESTAZIONE” – Tornando all’auspicio di Conte di organizzare una marcia per la pace, al momento nessuna manifestazione è stata fissata. Ma presto potrebbe esserci una data visto che Arci e Acli hanno fatto sapere di lavorare ad una grande manifestazione per la pace, tra al fine di ottobre e i primi di novembre, che “raccolga gli appelli della società civile” e che “sia trasversale“. “Se nell’opinione pubblica c’è la volontà di costruire una grande manifestazione, ne saremo protagonisti”, dice il presidente delle Acli Emiliano Manfredonia. Il presidente dell’Arci Daniele Lorenzi auspica “una grande manifestazione che coinvolga tutti quelli che pensano che sia il caso di chiudere la guerra, convocata dalla società civile e non da un partito politico”.

GLI APPELLI A MANIFESTARE PER LA PACE – Dai territori e sul web la richiesta di scendere in piazza circola da giorni con inviti, rivolti a Unione Popolare e alle sue componenti, alla Cgil, alle forze di sinistra parlamentari e al M5s. La sollecitazione è stata raccolta per ora da Unione Popolare. Il portavoce Luigi De Magistris ha lanciato la proposta su twitter: “È l’ora di organizzare con l’intero fronte pacifista una manifestazione contro la guerra dei governi e per la pace dei popoli. Solo i popoli possono fermare la corsa verso l’olocausto nucleare” ha scritto l’ex sindaco di Napoli, che ha lanciato il suo appello: “Unione popolare c’è, uniamoci!”. Anche Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista e nel coordinamento di Unione Popolare, ha lanciato il suo appello “a tutte le forze politiche, sociali, sindacali, culturali che non condividono l’invio delle armi e sono perplesse o contrarie all’utilizzo delle sanzioni. In nome dell’articolo 11 della Costituzione costruiamo una grande manifestazione unitaria per la pace e l’apertura subito della trattativa. Cosa si aspetta? Anche la passività è complicità con la guerra“. Un appello, quello per una grande manifestazione di pace, che non trova sponde solo nel M5s. Da segnalare, in tal senso, anche il placet di alcuni esponenti di area Pd, come l’ex presidente della Camera e attuale deputata Laura Boldrini: “Una manifestazione per la pace, organizzata dalle associazioni, riempirebbe un vuoto. Il proseguimento del conflitto non va dato per scontato, bisogna mobilitarsi, far sentire la propria voce e spingere in direzione di una azione politico-diplomatica volta a far tacere quanto prima le armi – ha detto – Proprio perché Putin è un guerrafondaio è necessario insistere, dando seguito alle parole di Papa Francesco, lavorando affinché entrambe le parti in causa tornino a sedersi intorno a un tavolo e diano vita a negoziati non di facciata. La costante escalation sia militare che verbale rende concreta la minaccia nucleare, che va scongiurata, mettendo in sicurezza il mondo da questo terribile pericolo”. Da segnalare anche l’intervento dell’ex parlamentare dem Vincenzo Vita: “Uniamo le iniziative e convergiamo in un appuntamento generale. Raccogliamo le parole di Papa Francesco, laici o credenti che si sia” ha scritto su Twitter.

DE LUCA VA PER CONTO SUO – In attesa che l’idea di una manifestazione nazionale per la pace prenda effettivamente corpo, c’è chi ha anticipato i tempi. Si tratta del governatore della Campania Vincenzo De Luca, che ha convocato per la mattina di sabato 8 ottobre “una riunione con rappresentanze delle istituzioni, del volontariato, del mondo della scuola e della cultura, per preparare nei prossimi giorni a Napoli, una grande manifestazione per la pace, preceduta da decine di iniziative nei territori”. L’annuncio dell’ex sindaco di Salerno è corredato anche dal De Luca pensiero: “L’annessione delle regioni ucraine da parte della Russia, e la minaccia sempre più ravvicinata di uso di ordigni atomici, hanno determinato una svolta grave e drammatizzato in modo inaudito la vicenda della guerra. E’ indispensabile promuovere una mobilitazione straordinaria per diffondere la consapevolezza dei pericoli enormi che sono davanti a noi e al mondo del lavoro – ha detto – È indispensabile creare un clima di forte pressione sui Governi, sugli Stati, sulle diplomazie, in direzione della pace”. E ancora: “Il primo obiettivo – ha aggiunto – è quello di un cessate il fuoco di un mese, per ridare spazio a organismi nazionale e internazionali, ad autorità religiose e morali, al mondo della cultura, per lo sviluppo di iniziative di pace. Se si fa un ulteriore passo verso le armi atomiche non ci saranno più colpevoli e innocenti, ma solo morti e olocausto”.

RICCI: “I COMUNI SI MOBILITANO PER LA PACE” –Putin fermi la guerra. Zelensky sia aperto a serie proposte di pace. Le parole di Papa Francesco ci uniscono. Ali si mobilita per la pace, vogliamo creare manifestazioni in giro per l’Italia e aderire a quelle che si faranno per la pace e per il ‘cessate il fuocO'”. Così in una nota Matteo Ricci, presidente nazionale Ali (Autonomie Locali Italiane) e sindaco di Pesaro. “Le continue minacce nucleari e l’escalation del conflitto richiedono una grande mobilitazione da parte dell’opinione pubblica italiana e mondiale. Si deve arrivare quanto prima a un ‘cessate il fuoco‘ e aprire un negoziato credibile. I Comuni italiani saranno in prima linea per la pace”, ha concluso.

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