Il governatore della Sardegna, Christian Solinas, è stato rinviato a giudizio dalla gup di Cagliari Ermengarda Ferrarese, su richiesta del pm Andrea Vacca, nell’ambito dell’inchiesta sulle nomine di due direttori generali dell’amministrazione regionale: Silvia Curto alla presidenza e Antonio Pasquale Belloi alla Protezione civile. Solinas è accusato di abuso d’ufficio. Il processo inizierà il 15 dicembre. La stessa giudice ha condannato a 2 anni e 8 mesi la capo di gabinetto della presidenza della Regione, Maria Grazia Vivarelli, che aveva scelto di essere giudicata col rito abbreviato.

La vicenda riguarda la nomina dei due dirigenti che, secondo la ricostruzione dei pm, non possedevano i requisiti di legge necessari per ricoprire gli incarichi che sono stati affidati loro su indicazione dell’amministrazione regionale guidata da Christian Solinas: in particolare quello di avere svolto per almeno un quinquennio “funzioni dirigenziali” in strutture pubbliche o private. Gli accertamenti erano partiti nel giugno del 2020 dopo un esposto presentato in procura e scaturito da un articolo de ilfattoquotidiano.it che ricostruiva l’iter di nomina di Curto e Belloi.

Solinas si è presentato lunedì davanti al Gup dopo cinque assenze di fila per legittimo impedimento. E’ stata, invece, rinviata al prossimo 10 novembre l’udienza nei confronti dell’assessora leghista degli Affari generali, Valeria Satta, che deve rispondere di abuso d’ufficio e tentata concussione. Satta oggi era assente in aula per un’indisposizione del suo avvocato difensore Massimiliano Ravenna. Nessun commento da parte dell’avvocato Salvatore Casula, difensore del presidente sardo, dopo il rinvio a giudizio. Quando la Gup si è ritirata per decidere Solinas ha lasciato il palazzo di Giustizia, senza rilasciare alcun commento e non ha più fatto ritorno. E dopo la lettura della decisione anche il suo legale ha preferito non dire nulla, andando via dal Tribunale.

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