In occasione della Giornata internazionale per l’aborto libero e sicuro, per la prima volta post elezioni, Non una di meno, movimento femminista, è sceso in piazza in diverse città italiane. “Il 28 settembre è da sempre una giornata di mobilitazione per l’aborto libero e sicuro – spiega Serena Fredda, attivista di Non Una di Meno Roma – quest’anno però manifestare diventa più importante, perché il fatto che la possibile premier possa diventare Giorgia Meloni, non ci garantisce che i diritti civili non vengano attaccati, anzi”. “Il problema dell’accesso all’aborto quando hai intere zone del Lazio senza medici non obiettori, è a monte, non è la Meloni – spiega ancora Gabriella Maranato, coordinatrice delle assemblee delle donne dei consultori del Lazio – Oggi con lei questa cosa si inasprisce perché ovviamente è un governo di destra che finanzia i pro vita”.

Molte le persone che con cartelli, cori e striscioni colorano piazza dell’Esquilino a pochi passi dalla stazione Termini, alcune delle quali non nascondono le loro preoccupazioni a causa del risultato elettorale. “La mia paura principale è che tutte le minoranze possano essere discriminate di più e anche in modo legittimo”, confida una manifestante. “Ho il terrore di vedere un sentimento di odio generalizzato – aggiunge un’altra ragazza – camminando per strada ho già sentito dei commenti di persone che dicevano: ‘ora che abbiamo vinto, vedrete cosa succederà'”. “Meloni vuole applicare totalmente la 194? La legge contiene l’articolo 9 che è quello che garantisce, per esempio, l’obiezione di coscienza, cioè l’escamotage per sabotare, di fatto, la legge in Italia – specifica ancora Fredda – Quindi quando Meloni dice che vorrà applicare la legge alla lettera, dice che interverrà a potenziare quei punti di debolezza della legge, fomentando la non applicazione”.

In piazza tra le manifestanti spuntano anche diverse esponenti del Partito democratico, come Debora Serracchiani, Cecilia D’Elia, Monica Cirinnà e Laura Boldrini. “A chi presto ci governerà vogliamo ricordare – conclude una attivista al microfono prima che il presidio si trasformi in un breve corteo fino a piazza Vittorio, distante pochi chilometri – che sui diritti non arretreremo di un millimetro.”

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Boldrini contestata alla manifestazione per l’aborto: “Se ne vada da questa piazza”. Lei replica: “Il diritto ve lo difenderà Fratelli d’Italia…”

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