Una frase di Ursula von der Leyen terremota la politica italiana a due giorni dalle elezioni. Il centrodestra è andato all’attacco della presidente della commissione Europea, seppur con sfumature molto diverse tra i vari leader della coalizione: più moderata la reazione di Giorgia Meloni, molto più dura quella di Matteo Salvini con la Lega che ha anche organizzato un sit-in di protesta. Pure Matteo Renzi ha attaccato la numero uno di Palazzo Berlaymont, difesa fino a questo momento solo da Enrico Letta, che però non arriva a condividere le dichiarazioni di von der Leyen, limitandosi a dire che la presidente della commissione Ue “sicuramente chiarirà“. Ma cosa ha detto Ursula von der Leyen per scatenare i partiti a ranghi quasi completi e provocare persino un tweet ironico dell’ambasciata russa a Roma? “Vedremo l’esito delle elezioni, le abbiamo avute anche in Svezia. Il mio approccio è che qualsiasi governo democratico vuole lavorare con noi, lavoriamo insieme”, ha detto la presidente della Commissione Europea riferendosi al voto italiano, rispondendo ad una domanda da parte degli studenti di Princeton, nel New Jersey, in uno scambio trasmesso integralmente ieri a tarda sera. “E’ interessante – ha continuato – vedere le dinamiche nel Consiglio Europeo: non sei solo uno Stato membro che dice ‘voglio questo, voglio quello‘, ma sei nel Consiglio e ti rendi conto che ‘oh mio Dio, il mio futuro e il mio benessere dipendono anche da quello di tutti gli altri 26’. E’ il bello della democrazia: siamo un pò lenti, parliamo molto. Vedremo. Se le cose andranno nella direzione difficile, ho parlato dell’Ungheria e della Polonia, abbiamo strumenti. E il popolo, cui i governi devono rendere conto, svolgono un ruolo importante”, ha proseguito.

Salvini all’attacco – Parole, quelle di von der Leyen, che hanno provocato la reazione immediata di Salvini. “Per me è una squallida minaccia, una invasione di campo non richiesta, la signora rappresenta tutti gli europei, non solo quelli di sinistra”, ha detto il leader della Lega ospite di Mattino 5 su Canale 5, annunciando che il suo partito presenterà una “mozione di censura a Bruxelles contro la signora”. Ma Salvini non si è limitato a questo commento. Durante tutta la mattinata, l’ex ministro dell’Interno ha continuato a replicare alla numero uno di Palazzo Berlaymont. “I pochi soldi che ci sono, perché il governo non avrà soldi per tutti, vanno prima agli italiani, prima ai pensionati italiani, ai disabili italiani e se a Bruxelles qualcuno pensasse di tagliare i fondi che spettano all’Italia perché la Lega vince le elezioni, allora ci sarebbe da ripensare anche a questa Europa, a cui chiedo protezione e non minacce vergognose”. E poi ancora ha aggiunto: “I soldi dell’Europa sono soldi dei paesi e sono soldi degli italiani, l’Europa non regala niente a nessuno, anzi noi negli anni come popolo italiano abbiamo dato cento miliardi di euro alle casse di Bruxelles, chiediamo rispetto”. Poi ha definito le dichiarazioni di Von der Leyen come “una via di mezzo tra un bullismo istituzionale e una sorta di minaccia che non mi piace”. Quindi, in un continuo climax ascendente impossibile da placare, ha tradotto le parole della presidente della commissione Ue in modo esageratamente libero: “Non si può dire se vince la Lega fermo i fondi del Pnrr. Siamo di fronte a una volgarità imbarazzante. Basta minacce”. Infine, dopo l’annuncio di una mozione di censura (servono le firme di 75 eurodeputati, praticamente tutte quelle degli eletti italiani) ecco le richieste di dimissioni ai microfoni del Corriere tv: “Le parole della presidente von der Leyen sono di una gravità inaudita, comporterebbero dimissioni o scuse immediate. O chiede scusa o si dimetta. In un’Unione europea di cui l’Italia è contribuente netta, a tre giorni dal voto, è veramente indegno, imbarazzante e istituzionalmente scorretto minacciare gli italiani e dire: ‘Se non voti come penso io, poi ti tiriamo le orecchie. Le minacce da bulletto di periferia non servono a niente e a nessuno”. Il Carroccio ha deciso di cavalcare la questione visto che ha poi presentato un’interrogazione firmata dagli eurodeputati Marco Zanni e Marco Campomenosi. Quindi la Lega ha annunciato un sit-in per le 18 e 30 sotto la sede della Commissione europea a Roma, con lo stesso Salvini.

L’attacco di Renzi, il commento di Tajani – E se da Salvini arrivano quattro o cinque dichiarazioni per replicare alla presidente della commissione Ue, Giorgia Meloni invece fa un commento moderato: “Una cosa sono i partiti politici, il Parlamento, il ruolo politico, ma i commissari è come se fossero i ministri di tutta la Commissione europea. Quindi consiglio prudenza, se si crede nella credibilità dei commissari europei e della Commissione”. Più netta la dichiarazione di Fabio Rampelli di Fdi: “Consiglio alla presidente Von de Leyen di misurare i toni. È Commissario europeo e rappresenta tutti i cittadini del Continente, non solo quelli del partito e di Enrico Letta. L’Italia è Stato fondatore dell’Ue e nessuno, ripeto, nessuno può mettere in discussione il risultato di libere elezioni. Toni minatori e ricattatori li usasse verso i nazistelli e i filo cinesi di casa sua fermo restando che non ci spaventano, mentre è sicuro che mettono in pessima luce chi li pronuncia. Già prese un granchio quando accuso l’Italia di essere lo Stato untore che diffondeva la pandemia. Poi si è oltretutto scoperto che il paziente era in Baviera; chiede scusa, lo faccia anche ora. Se poi il suggeritore di certe improvvide affermazione è il Pd, allora abbiamo validi motivi di considerarlo un traditore della Patria”, dice il vicepresidente della Camera. Toni più moderati da Antonio Tajani: “Noi siamo europeisti, convinti. Lo siamo sempre stati. Abbiamo sempre dimostrato affidabilità e serietà. Quindi non ci sono problemi “, ha detto il numero due di Forza Italia. “Non possono esserci dubbi su chicchessia sulla serietà di un futuro governo di centrodestra. Conoscono bene me chi siamo e non credo che debbano preoccuparsi nè a Bruxelles nè in nessuna altra parte del mondo” , ha aggiunto l’ex presidente dell’Europarlamento. Persino più duro è il commento di Matteo Renzi, che rivolgendosi alla presidente della commissione Ue ha detto: “Non dovete minimamente entrare nelle questioni italiane. Noi siamo per gli Stati Uniti d’Europa. Proprio per questo chiunque l’Italia elegga bisogna che l’Europa rispetti il voto degli italiani. Se anche vincesse la destra, l’Europa deve rispettare l’esito elettorale”.

Ue: “Lavoreremo con ogni governo che uscirà dalle elezioni” – A dire il vero pure Enrico Letta non se la sente di difendere le parole della von der Leyen, limitandosi a dire che “sicuramente chiarirà, perché la sua frase si presta ad ambiguità. Von der Leyen viene dallo stesso partito del quale fanno parte Berlusconi e Tajani, non è che stiamo parlando di una pericolosa comunista. Stiamo parlando di una persona assolutamente equilibrata e che non ha nulla di pregiudiziale verso quell’area culturale”. E in effetti un chiarimento arriva dai piani alti della commissione. “Le parole pronunciate ieri dalla presidente von der Leyen parlano da sole. E’ assolutamente chiaro che la presidente non è intervenuta nelle elezioni italiane: quando ha parlato degli strumenti a disposizione” per intervenire nel caso in cui le cose prendano una direzione indesiderata “ha fatto riferimento a procedure in corso in altri Paesi dell’Ue, e dunque stava evidenziando il ruolo della Commissione come guardiana dei trattati, in particolare nel campo del rispetto dello Stato di diritto”, dice il portavoce capo della Commissione Europea Eric Mamer, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Che ricorda come la presidente della commissione Ue abbia “anche detto esplicitamente che, beninteso, la Commissione lavorerà con ogni governo che uscirà dalle elezioni e che abbia la volontà di lavorare con la Commissione Europea”. In questo dibattito s’inserisce anche l’ambasciata russa a Roma , che su twitter ironizza, postando le dichiarazioni di von der Leyen e commentando:”Nuova ingerenza russa? No, non è russa”.

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