La Juventus perde anche a Monza, tradita innanzitutto da Angel Di Maria, espulso al 40esimo del primo tempo per una gomitata rifilata a Izzo. Fallo di reazione che vale il rosso. È il gesto che fa sprofondare i bianconeri, ancora senza certezze nel gioco e senza brillantezza nelle gambe. Il gol di Christian Gytkjaer al 74esimo regala al Monza la prima storica vittoria in Serie A. Il neo-tecnico Raffaele Palladino, il più giovane del campionato, subentra a Stroppa e raccoglie subito i tre punti. Mentre Max Allegri adesso è sempre più in bilico: aveva chiesto 9 punti nell’ultima settimana prima della sosta, sono arrivati un pareggio con la Salernitana, una sconfitta in Champions con il Benfica e un’altra dalla squadra che era ultima in classifica.

Crisi nera per i bianconeri che in Europa restano a 0 punti, mentre in campionato ne hanno raccolti appena 10. Adesso la dirigenza dovrà decidere come andare avanti: l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene e Pavel Nedvev hanno lasciato lo stadio Brianteo scuri in volto. La pausa per le nazionali potrebbe essere l’ultima chance per Allegri per provare a raddrizzare la stagione e convincere la società prima dell’inizio dei Mondiali. Intanto, però, per due settimane le voci sul suo esonero diventeranno sempre più insistenti. Una vittoria a Monza avrebbe placato le polemiche e la rabbia dei tifosi. La sconfitta invece non può fare altro che alimentare quell’hashtag, #Allegriout, diventato il simbolo del malcontento bianconero.

Questa volta la scusante per il tecnico è la follia di Di Maria, che ha lasciato la squadra in dieci per oltre un tempo. Nei primi 40 minuti, però, la Juventus aveva mostrato ancora una volta i limiti di questo inizio di stagione, lasciando di fatto il pallino del gioco in mano ai padroni di casa. Nella seconda frazione non è riuscita a difendere quanto meno il pareggio, subendo gol da un 32enne danese alla prima rete in Serie A. Allegri da tempo lamenta l’assenza di alternativa – i bianconeri hanno in effetti l’infermiera piena – e la mancanza di giocatori chiavi che possano far fare il salto di qualità (Pogba e Chiesa su tutti, ancora sulla via del recupero). Proprio uno di quei giocatori che, parafrasando Allegri, è di un’altra “categoria”, oggi è stato la principale concausa della sconfitta.

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