Gli Us Open 2022 che si giocheranno sui campi di Flushing Meadows di New York dal 29 agosto all’11 settembre sono uno degli slam più incerti degli ultimi anni. Con cinque giocatori a contendersi la prima posizione mondiale in queste due settimane: il campione in carica Daniil Medvedev, Rafael Nadal, Stefanos Tsitsipas, Casper Ruud e Carlos Alcaraz. Non Novak Djokovic (fermato dalle norme statunitensi anti-Covid che impongono la vaccinazione per chiunque voglia entrare negli Stati Uniti) e Alexander Zverer, ancora out per l’infortunio alla caviglia avuto durante la semifinale dell’ultimo Roland Garros. Ma non c’è soltanto in ballo la vetta della classifica. A New York vanno in scena anche le ultime speranze di vedere un italiano (o magari due) alle prossime Atp Finals di Torino. Un appuntamento da non fallire per Matteo Berrettini e Jannik Sinner.

Per Berrettini questa tappa americana rappresenta uno snodo cruciale della stagione. L’opportunità per dare un senso a un’annata vissuta in chiaroscuro. E non per demeriti sportivi propri. Prima l’infortunio che lo ha costretto a saltare tutta la stagione su terra rossa (compreso Roma e il Roland Garros). Poi la positività al Covid che gli ha impedito di giocare Wimbledon. Il torneo in cui era uno dei grandi favoriti per la vittoria finale e a cui arrivava dopo aver trionfato nel 250 di Stoccarda e nel 500 del Queen’s. Uno stop, quest’ultimo, che ha condizionato anche i suoi successivi appuntamenti. Soprattutto i due Masters 1000 di Montreal e Cincinnati. Entrambi con eliminazione al primo turno. Occasioni sprecate, ma soprattutto fastidi fisici, che hanno reso l’obiettivo Atp Finals di Torino molto più difficile, allontanando inevitabilmente anche le prime dieci posizioni in graduatoria.

L’azzurro arriva così a New York da numero 14 del mondo. I punti in classifica sono 2360. Circa 1000 in meno del polacco Hubert Hurkacz che attualmente detiene la decima piazza. I punti invece da difendere a New York sono ben 360, figli del quarto di finale raggiunto l’anno scorso. Nella Race il ritardo dall’ultimo posto per Torino è di circa 900. Ci vorrebbe quindi un grande exploit. Almeno i 720 punti che porta in dote una semifinale (1200 sono quelli che regala una finale). Un traguardo che Berrettini ha già raggiunto nel 2019, quando venne sconfitto da Rafael Nadal presentandosi ufficialmente al mondo del tennis. In caso di uscita prematura il pericolo reale è quello di finire fuori dalla Top 15. Non tanto nella Race, quanto nel Ranking. Senza Djokovic e Zverev, con un Medvedev numero uno della classifica ma tutt’altro che imbattibile, la semifinale non è impossibile.

Alla condizione di Rafael Nadal – che è dalla sua parte di tabellone – dovrà invece guardare Jannik Sinner, l’altro italiano da cui si attendono risposte importanti in quest’ultimo Slam del 2022. Anche per lui infatti questo Us Open significa molto. La stagione è stata fino a qui altalenante per il 21enne altoatesino, tra ottimi exploit (i quarti a Wimbledon e la vittoria nel 250 di Umago vinti su Carlos Alcaraz) ed eliminazioni precoci come a Montreal e a Cincinnati. Un’incostanza che va ricercata nel cambio di allenatore che Sinner ha deciso a inizio anno dopo gli Australian Open. Da Riccardo Piatti alla coppia Vagnozzi/Cahill. Come si sa, per un tennista il cambio di tecnico è sempre un passaggio delicato. Spesso c’è bisogno di tempo per vedere i frutti sperati.

A Flushing Meadows, Sinner arriva posizionandosi solo un gradino sopra Berrettini in classifica, ma con un vantaggio di ben 700 punti rispetto al romano. Inoltre i punti da difendere sono meno: 180. Risultato dovuto all’ottavo di finale conquistato un anno fa. Di conseguenza la top 10 è ad appena 300 punti. Tutto bene quindi? Non proprio. Se si guarda infatti la Race troviamo Sinner addirittura dietro a Berrettini. La distanza minima tra i due (appena 5 punti) significa però che l’azzurro è anch’esso a circa 900 punti dalle Atp Finals di Torino. Una distanza considerevole, che può essere avvicina soltanto con un grande torneo newyorkese. Anche per lui quindi servirebbero almeno i 720 punti di una semifinale, per poi affrontare la stagione autunnale con maggior fiducia ed entusiasmo.

Inoltre, per entrambi, New York risulta fondamentale anche per un altro motivo. Dopo la fine del torneo non ci saranno più molte altre occasioni per accumulare i punti che servirebbe per andare a Torino. Gli Atp 500 in calendario saranno quattro (Nur-Sultan, Tokyo, Basilea e Vienna), mentre i Masters 1000 appena uno (Parigi-Bercy).

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