Da Wimbledon a oggi Nick Kyrgios ha inanellato 14 successi e 1 sola sconfitta, la finale dei Championship contro Novak Djokovic. Se a questo dato si aggiungono le statistiche del doppio saliamo a 21 su 22 partite. Nell’arco di poco più di un mese il tennista australiano ha svoltato diventando quasi inarrestabile per gli avversari. A farne le spese è stato anche il numero uno al mondo Daniil Medvedev che si è visto rimontare, dopo aver vinto il primo set, nel secondo turno dell’Atp di Montreal. Questa vittoria è l’ennesimo punto esclamativo dell’estate di Kyrgios che dopo la finale di Wimbledon ha fatto suo per la seconda volta in carriera il torneo di Washington. Per di più, negli Usa l’australiano si è imposto anche nel doppio assieme all’amico Jack Sock.

Il precedente trionfo contro il giocatore in vetta al ranking è datato 1° luglio 2014 quando ebbe la meglio di Rafael Nadal a Wimbledon. Quel giorno sembrava essere il punto di partenza di una carriera straordinaria costellati di trionfi. In realtà, fu solo un fuoco di paglia senza un seguito. Quella partita, però, mise in luce il talento del 27enne di Canberra, ma mostrò anche le sue lacune caratteriali. Questa volta la maturità sembra raggiunta.

A testimoniarlo sono i risultati, ma anche le parole del tennista. “La vittoria a Washington mi ha aiutato a liberarmi dalla pressione e a consentirmi anche di divertirmi”. Il momento di grazia non è causale, ma frutto di una maturazione a tutto tondo: a livello di gioco ha acquisto consapevolezza, caratterialmente ha cambiato stile di vita. “Sto giocando per me stesso e ho una mentalità diversa rispetto agli anni scorsi. Un paio di anni fa, dopo un grande risultato nei tornei dello Slam, avrei rallentato e faticato a trovare la motivazione, sicuramente ero più egoista. Ora è diverso, sono stato in vacanza alle Bahamas ma mi allenavo comunque”. Le disavventure del passato sono ormai alle spalle. “C’è stato un tempo in cui ero costretto a lasciare il pub alle 4 del mattino per giocare contro Nadal. – aveva detto durante Wimbledon – Il mio agente doveva letteralmente venire a prendermi prima di giocare sul centrale di Wimbledon. Da quel giorno ho fatto molta strada, questo è certo. Ora penso di più alla mia routine giornaliera e a chi mi sta intorno. Ho un team incredibile. Il mio fisioterapista è uno dei miei migliori amici. Il mio migliore amico è il mio agente. Ho la miglior fidanzata del mondo. Ho tante persone intorno che mi aiutano”.

Le 11 vittorie negli ultimi 10 giorni tra singolare e doppio dimostrano questo cambiamento. E pensare che con i punti di Wimbledon l’australiano sarebbe decimo nella Race, a soli 120 lunghezze dalle ATP Finals di Torino con soli 9 tornei disputati in stagione. “Se Wimbledon mi avesse dato dei punti sarei tra i primi 15 al mondo, credo di valere in questo momento i primi 10 o forse 5 al mondo”. Come dargli torto visto le statistiche dell’ultimo mese. Attualmente Kyrgios è virtualmente numero 31 della classifica Atp, ma con questo rendimento è destinato a salire ancora e avvicinare il traguardo dei primi dieci. L’obiettivo è chiaro come lui stesso ha dichiarato al termine del match con Medvedev. “Questa vittoria non mi ha consentito di entrare tra i primi dieci giocatori del mondo, quindi devo semplicemente pensare alla prossima partita”.

La grande fiducia è testimoniata anche dalla sicurezza e dalla decisione con la quale ha risposto ai media dopo la sfida con il russo. “Parlate come se non lo avessi già fatto. Ho già battuto Nadal, Djokovic e Federer. Anche se perdo cinque partite di fila sono perfettamente consapevole di avere il livello per battere chiunque. Non sto giocando solo per me stesso, sto giocando per un pubblico straordinario in una cornice meravigliosa. Questo è quello di cui il nostro sport ha bisogno: lo spettacolo”. Spettacolo che Kyrgios regala sempre e comunque, come nel primo turno di Washington quando sul match point ha chiesto a una tifosa come servire. Anche per questo il pubblico lo ama e spera nel suo definitivo salto di qualità.

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