“Prendo atto, la legge sull’alternanza di genere nelle candidature è questa e va rispettata. Pur essendo arrivata al secondo posto delle Parlamentarie per preferenze, non sarò capolista del Movimento Cinquestelle nella circoscrizione Venezia-Treviso-Belluno”. La senatrice uscente Orietta Vanin alle prossime elezioni dovrà accontentarsi del secondo posto nel collegio Veneto1 diventando così “vittima” della legge varata a tutela della rappresentanza femminile in politica. Al primo verrà inserito il nome di Flavio Baldan, 55 anni, consulente finanziario, anche se nel calcolo delle preferenze indicate dai sostenitori pentastellati è arrivato al settimo posto.

La situazione sembra piuttosto paradossale, ma è frutto del fatto che le candidate donne hanno avuto un successo maggiore degli uomini nella consultazione interna del partito. Dei deputati e senatori che erano stati eletti nel 2018, dopo aver tolto gli incandidabili per aver raggiunto limite dei due mandati e i non pochi che si sono dimessi dal movimento, in Veneto erano rimasti due nomi. Si tratta di due senatrici, Orietta Vanin, 63 anni, nata a Mirano, ma di fatto veneziana ed ex assessore a Mira, e di Barbara Guidolin, 47 anni, vicentina, già consigliere comunale a Marostica. Sono state loro due le candidate che hanno ottenuto più voti in Veneto nelle primarie M5s. Guidolin ha preso 976 voti, Vanin 892. Una distanza minima, ma il problema è che entrambe erano candidate nel collegio plurinominale al Senato e nella stessa regione, il Veneto.

Siccome i collegi sono due, la legge impone che i due capilista non possano essere dello stesso sesso. Così ecco che Barbara Guidolin, essendo la più votata, ha optato per il collegio Veneto2, che raggruppa le province di Padova, Vicenza e Verona. Nell’altro collegio, che raggruppa le province di Venezia, Rovigo, Treviso e Belluno, il primo posto sarebbe spettato a Orietta Vanin, che però, appunto, ha dovuto lasciare la prima posizione a un uomo, accontentandosi della seconda.

Ai primi sei posti delle Parlamentarie erano arrivate tutte donne. Così per trovare il primo uomo è stato necessario scalare al settimo posto, occupato da Flavio Baldan, che ha ottenuto 228 voti, un quarto esatto di quelli della Vanin. Con sorpresa, il consulente finanziario, che nel 2020 si era candidato anche alle regionali, senza essere eletto, è stato così collocato in pole position, con l’elezione quasi praticamente assicurata. Scomoda, invece, è la seconda piazza, soltanto un exploit nelle urne potrebbe far scattare il secondo seggio. “Tutto è possibile, dipende dal numero di elettori che sceglieranno i Cinquestelle. Dovessimo arrivare al 15-18 per cento, potrebbe anche accadere” spiega la senatrice Vanin.

Nel 2018 il Movimento 5 stelle aveva ottenuto in Veneto il 25 per cento dei consensi, e ora i sondaggi lo danno a livelli molto inferiori. “È comunque un peccato – conclude – perché Venezia così non avrà un proprio parlamentare impegnato sui temi della città, considerando anche che non vi saranno più Nicola Pellicani e Andrea Ferrazzi del Pd, e neppure Renato Brunetta di Forza Italia. In questi anni io ho lavorato molto per Venezia, per la tutela ambientale e della laguna, e continuerò a farlo”.

Dopo la notizia Baldan ha scritto su Facebook: “Sono andato a dormire come al solito, dopo le Parlamentarie. Quando mi sono svegliato ho trovato messaggi da ogni parte che mi comunicavano che sarò capolista al Senato per il Veneto1. Che dire? Sono emozionato, credetemi”.

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