Ancora attentati, ancora sangue civile in Afghanistan. È appena passato l’anniversario della presa del potere dei Taliban, che proprio il 15 agosto di un anno fa avevano promesso sicurezza e stabilità sotto il loro nuovo governo, ma la scia di uccisioni di massa commesse dai gruppi terroristici presenti nel Paese non si ferma. Questa volta una forte esplosione ha colpito la moschea Abu Bakr al Siddiqi, nel quartiere di Khari Khana, nella parte orientale di Kabul. Secondo le prime informazioni sono decine le vittime.

Media locali che citano al-Jazeera parlano di almeno 20 morti e 40 feriti. Emergency riferisce che il suo ospedale nella capitale ha ricevuto finora 27 feriti, di cui 5 minori: tra questi c’è un bimbo di 7 anni. Anche l’imam della moschea figura tra le vittime.

Arriva immediata anche la condanna dei Taliban, contrari anche quando non erano al potere agli attacchi indiscriminati nei confronti delle minoranze e dei civili in generale. Il portavoce dell’Emirato Islamico, Zabihullah Mujahid, ha dichiarato: “Preghiamo per le vittime, i responsabili verranno puniti”.

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