Nella notte di venerdì 12 agosto è morto Claudio Garella. Ex portiere di Verona e Napoli, aveva 67 anni. In carriera ha vinto due Scudetti: nel 1985 quello con gli scaligeri, unico della storia dell’Hellas, nel 1987 con il Napoli di Diego Armando Maradona. “Sono stato un portiere anomalo nessun allenatore ha cercato di cambiarmi”, raccontava di se stesso. Il suo mantra è sempre stato: “L’importante è parare, non conta come“. Garella infatti è ricordato per il suo stile poco elegante, tanto che l’avvocato Gianni Agnelli lo definì “il portiere più forte al mondo senza mani”. Le parate con i piedi gli valsero anche il nome d’arte “Garellik”, coniato dall’Arena di Verona. Storica fu quella in rovesciata in un Udinese-Cremonese di Serie B. Anche se forse la sua parata più importante fu quella su Mark Hateley contro il Milan a San Siro, che permise al Verona di non perde il primo posto in classifica a quattro giornate dalla chiusura del campionato 1985. Con i gialloblù ha giocato per quattro anni collezionando oltre cento presenze.

Garella è deceduto in un ospedale di Torino a causa di complicazioni cardiocircolatorie dopo che nei giorni scorsi si era sottoposto a un intervento chirurgico al cuore. Il bicampione italiano era in vacanza in Liguria quando sentendosi male si era recato in ospedale dove era stato ricoverato. Tempo fa aveva denunciato di essere stato dimenticato dal mondo del calcio: “Il grande calcio si è scordato di me e non so perché. Sono direttore sportivo diplomato a Coverciano e da anni aspetto una telefonata che non arriva. Spiegazioni? Non mi sono inginocchiato davanti a nessuno, non frequento i giri giusti“.

L’Hellas Verona con una nota ha ricordato il suo ex estremo difensore. “Hellas Verona FC piange la scomparsa di una autentica Leggenda della propria storia ultracentenaria: ci ha lasciato oggi, a 67 anni, Claudio Garella. Ciò che resterà per sempre nella mente di chi lo ha visto giocare e nell’immaginario di chi solo successivamente ne ha conosciuto – per ragioni anagrafiche – le gesta sportive, è lo stile assolutamente unico di difesa della propria porta, con parate atipiche e al tempo stesso efficacissime. Uno stile che gli è valso il soprannome di ‘Garellik’. Un vero e proprio idolo per una generazione di tifosi veronesi e, più in generale, per tutti gli appassionati del calcio italiano”.

Al messaggio dei rossoblù si è aggiunto anche quello del Napoli: “Il Presidente Aurelio De Laurentiis, i dirigenti, lo staff tecnico, la squadra e tutta la SSC Napoli esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di un indimenticabile protagonista della nostra storia”. Cordoglio al quale si è affiancato anche il Torino, dove Garella è cresciuto: “Il presidente Urbano Cairo e tutto il Torino Football Club sono vicini con affetto alla famiglia Garella per la scomparsa di Claudio Garella, portiere cresciuto nelle giovanili del Toro e debuttante in Serie A con la maglia granata prima di intraprendere una brillante carriera che l’ha portato a vincere due scudetti e una Coppa Italia con Verona e Napoli”.

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