Si fa strada un’ipotesi per spiegare lo scontro tra uno yacht e una barca a vela all’Argentario, nel canale tra il monte grossetano e l’isola del Giglio, costato la vita a un uomo, mentre sono ancora in corso le ricerche di una donna dispersa. Lo yacht – a bordo del quale c’erano quattro danesi – forse navigava con il pilota automatico inserito. Così sarebbe finito a forte velocità contro la barca a vela sulla quale c’erano sei persone originarie di Roma.

Le indagini, affidate al pm di turno Valeria Lazzarini, sono condotte dalla Guardia costiera che ha interrogato i quattro a bordo dello yacht. Al momento, i reati ipotizzati sono naufragio, omicidio colposo e lesioni. Secondo quanto appreso, i danesi erano stati a Giannutri e dovevano tornare all’Elba. Mentre la barca a vela era diretta a riva di Traiano, nel Lazio. Lo yacht, che procedeva a forte velocità, sarebbe praticamente passato sopra la barca a vela, colpendo l’uomo che era nel pozzetto di guida, travolgendolo. Entrambi i relitti sono stata ora portati a Porte Ercole a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Le ricerche della donna dispersa – un’insegnante di educazione fisica, Anna Claudia Cartoni – a seguito della collisione, avvenuta nel tardo pomeriggio di sabato, sono andate avanti tutta la notte e vengono gestite dall’Ufficio circondariale marittimo di Porto Santo Stefano sotto il coordinamento della Centrale operativa della Direzione marittima di Livorno. Sono impegnati diversi mezzi navali della Guardia costiera, con la partecipazione di mezzi aereonavali della Guardia di finanza e mezzi e uomini dei vigili del fuoco e dei carabinieri.

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