Un aereo è precipitato nel nord della Grecia, nella zona agricola tra Paleochori e Antifilippoi, nel comune di Pangaio Kavala: le otto persone che erano a bordo sono morte. Era partito la sera del 16 luglio da Nis, nel sud della Serbia, ed era diretto in Bangladesh. Lo ha detto il ministro della Difesa serbo Nebojsa Stefanovic. Il volo, partito da Nis alle 20.40, aveva come destinazione finale Dacca con scalo tecnico ad Amman, in Giordania. La compagnia aerea ha sottolineato che le vittime sono tutte di nazionalità ucraina: lo ha reso noto a DW l’amministratore delegato di Meridian, Denys Bogdanovych, riporta Ukrinform. Bogdanovych non ha fornito informazioni sul carico dell’aereo, aggiungendo che “i dettagli sono in fase di chiarimento”. Secondo la Meridian, il disastro è stato causato da un guasto tecnico. Stando a quanto si legge su Il Corriere della Sera, il pilota ha segnalato un’emergenza una volta arrivato nella parte settentrionale dell’Egeo. Ha tentato quindi di atterrare a Kavala, fra gli scali più vicini insieme a Salonicco, ma non ce l’ha fatta. Il governo serbo ha dichiarato che l’Antonov trasportava 11,5 tonnellate di materiale militare destinato al Bangladesh. La società serba di armi e sistemi di difesa Valir ha fornito informazioni dettagliate sul carico al Centro unificato di coordinamento per la ricerca e il salvataggio. Secondo questo aggiornamento, l’Antonov trasportava: proiettili di addestramento per mortaio M62 da 60 mm, proiettili di addestramento per mortaio M62 da 82 mm e razzi di mortaio M67 da 82 mm.

Una squadra speciale greca si trova sul posto per valutare la possibile tossicità del carico trasportato. I membri della Special Interbranch Nuclear Biological Chemical Defense Company di Geetha sono partiti da Atene con 14 persone, per indagare su “una sostanza bianca”: si è sparsa intorno ai rottami del mezzo. Dopo alcune ore di lavoro, il responsabile ufficio stampa dei vigili del fuoco, Yiannis Artophios, ha fatto sapere che “non sono stati trovati materiali pericolosi sul luogo dell’incidente dell’aereo”, confermando così quanto riferito dalle primi rilievi. Artophios ha inoltre fatto sapere che è stato ritrovato il corpo di una delle vittime: “Ora è iniziata la seconda fase. Il personale dell’esercito e 30 vigili del fuoco formeranno passaggi sicuri per il trasporto e la decontaminazione dei corpi”, ha spiegato ancora l’ufficio stampa dei vigili del fuoco”.

Nel frattempo, le autorità greche hanno invitato la popolazione in un raggio di due chilometri a rimanere in casa con le finestre chiuse. I soccorritori, che non si sono potuti avvicinare ai resti dell’aereo perché hanno avvertito bruciori a occhi e bocca, hanno inviato un drone per controllare la zona. Il sindaco di Pangai, Filippos Anastasiadis, ha vietato la circolazione di tutti i mezzi agricoli e pedoni nelle aree rurali delle comunità locali di Antifilippi e Paleochori.

Il ministro Stefanovic ha aggiunto che il carico dell’aereo, proveniente dalla ditta privata ‘Valir’, comprendeva anche mine da esercitazione e mine illuminanti destinate al Paese asiatico, e che il volo in questione aveva tutte le autorizzazioni previste: era in regola con tutte le normative internazionali, compreso l’acquirente del materiale militare a bordo – il ministero della difesa del Bangladesh. “Noi esportiamo armamenti solo in linea con le autorizzazioni internazionali, con acquirenti autorizzati, una pratica che continueremo a proseguire anche in futuro”, ha detto il ministro della difesa. Stefanovic ha al tempo stesso smentito con forza notizie apparse su vari media serbi e internazionali secondo cui sull’aereo precipitato vi fossero armamenti serbi destinati all’ Ucraina. “Si tratta di notizie assolutamente inesatte e in mala fede, e non è la prima volta che avviene una cosa del genere”, ha detto il ministro, secondo il quale si tratta di tentativi di danneggiare l’immagine della Serbia. Lo scorso anno, ha precisato, la Serbia ha esportato armamenti per circa 500 milioni di dollari.

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