Nel solo 2021, l’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia (Uif) ha ricevuto oltre 139mila segnalazioni di operazioni sospette (Sos), con un incremento del 23,3% rispetto all’anno precedente, il più alto in valore assoluto degli ultimi 15 anni. A dirlo è il rapporto annuale sull’attività dell’Uif – l’autorità antiriciclaggio della banca centrale – presentato venerdì 24 giugno a palazzo Koch. Il trend di aumento delle segnalazioni si conferma in aumento anche nei primi cinque mesi del 2022 (+4,9% rispetto allo stesso periodo del 2021): tra i soggetti segnalanti spicca il contribuito degli Imel (Istituti emittenti di moneta eletronica), degli istituti di pagamento nonché dei prestatori di servizi di gioco. È aumentato anche il contributo di altri segnalanti consolidati come i notai, le società di trasporto e custodia di valori e le banche.

Nel dettaglio, le segnalazioni di operazioni sospette ricevute dall’Unità sono state 139.524, un valore superiore di oltre dieci volte rispetto a quello registrato nel 2007, il primo anno di attività. Le Sos relative a illeciti connessi all’epidemia di Covid-19, si legge nel rapporto, “sono state 5.365 contro le 2.197 dell’anno precedente; esse confermano un’elevata capacità di sfruttamento – specie da parte della criminalità organizzata – delle opportunità scaturite dalle misure governative introdotte per contenere i rischi economico-finanziari della pandemia e fenomeni criminali legati agli abusi dei finanziamenti garantiti dallo Stato e alle cessioni dei crediti di imposta”.

Sempre preminente la quota degli illeciti fiscali, che hanno fondato il 17% delle segnalazioni; il 16% sono invece riconducibili a contesti di criminalità organizzata, “identificati – si legge – in virtù della collaborazione con la Direzione nazionale antimafia. In crescita anche le Sos connesse all’utilizzo di valute virtuali: nel 2021 sono state 3.500, di cui 326 inoltrate da operatori specializzati del comparto. “Sul fronte degli sviluppi europei – conclude la relazione – emerge la futura istituzione dell’Autorità europea antiriciclaggio (Amla), che si auspica sia insediata in Italia; essa riunirà in sé sia le attività di supervisione antiriciclaggio sia quelle di Meccanismo di supporto e coordinamento delle Fiu (Financial information units, le unità di informazione finanziarie estere, ndr)”.

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