Abolizione dell’obbligo di mascherine dal 15 giugno? Anche io dico che con il caldo era inevitabile, ma raccomandiamo l’uso della mascherina per le persone fragili e per coloro che le assistono perché il virus sta dando un colpo di risalita. Abbiamo riaperto e, dai e dai, purtroppo statisticamente la sfortuna ci vede bene. Quindi, c’è un fisiologico rialzo. In più, ci sono due varianti, l’Omicron 4 e l’Omicron 5, che hanno una maggiore diffusività. Ci aspettiamo ancora una risalita dei casi in inverno, ma dobbiamo prevedere un rialzo anche questa estate“. Sono le parole di Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale e direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi di Milano, nel corso della trasmissione “Rotocalco 264”, su Cusano Italia Tv.

Pregliasco spiega: “Siamo a due anni e mezzo di pandemia, è difficile far mantenere in maniera stringente le misure e nel momento in cui non si riesce è giusto allargare un po’ le maglie. La decisione di togliere l’obbligo delle mascherine è una decisione tutta politica, che rientra nelle scelte dei Paesi che hanno deciso di mitigare la diffusione di questo virus, seppure con diverse tempistiche. Ridurre la velocità di questo virus è come abbassare il volume di una radio, ovvero ridurre le occasioni di contatto. Dobbiamo però ricordarci che prima, adesso e in futuro ogni contatto interumano è a rischio di infezione. Ad oggi, quindi, c’erano le condizioni epidemiologiche per allentare le misure e quindi questa mitigazione è un equilibrio difficilissimo”.

E aggiunge: “Siamo passati da una fase pandemica a una fase endemica, ma non abbiamo risolto il problema, perché avremo degli andamenti ondulanti come le onde causate da un sasso nello stagno. Avremo cioè una riduzione dei contagi non nell’immediato, ma nel corso degli anni. Le reinfezioni? Il virus continua a evolversi e si è un po’ rabbonito, ma questo rabbonimento è dovuto anche alla protezione data dal vaccino che, nel tempo, comincia a ridurre i suoi effetti. Purtroppo – conclude – nemmeno la guarigione garantisce l’immunità. Il virus, modificandosi, frega il nostro sistema immunitario, ma già lo sapevamo: i coronavirus sul lungo termine non danno quella protezione come le altre malattie infettive. È questa la fregatura che farà sì che questo virus continuerà a essere presente con un andamento a fisarmonica, colpendoci tutti. Purtroppo credo che sia questo il nostro destino: questo virus ci prenderà tutti. L’importante è che ci prenda lentamente nel tempo”.

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