Amorosi sensi o provocazione? Uno, leader di un partito che sta all’opposizione, l’altra numero due della giunta che amministrazione la Lombardia. Eppure il primo, Carlo Calenda, considera la seconda, Letizia Moratti, “un’ottima candidata” a fare il presidente di Regione. E vai a capire se è un endorsement reale, un attestato di stima o tattica politica per provocare un centrodestra in subbuglio in vista delle prossime elezioni in Lombardia. Restano le parole del leader di Azione, che già alle comunali di Genova in programma domenica ha deciso di abbracciare (senza simbolo) il candidato di centrodestra Marco Bucci: “Ci sono persone di grandissima qualità anche nel campo avverso”, ha detto l’eurodeputato.

Quindi ha esplicitato: “Letizia Moratti sarebbe un’ottima candidata a fare il presidente di Regione. Lo farebbe molto bene”, è stato il giudizio lusinghiero di Calenda sull’ex sindaca di Milano. Solo in ultimo ha ricordato che Azione un nome lo ha già espresso, quello dell’economista Carlo Cottarelli: “Per noi è molto valido. Se si deciderà invece di andare verso un nome molto spostato a sinistra – ha concluso – noi rifletteremo su una candidatura terza”. La diretta interessata? Ringrazia e ricambia “in maniera convinta” le “parole di stima”. E assicura che ci sono dei contatti con il segretario di Azione: “Certo, lo sento”, ha detto. Ci sono “diverse ipotesi e riflessioni in corso, tutte con l’obiettivo di una politica del fare che dia risposte concrete ai bisogni e alla qualità di vita dei nostri cittadini”, ha detto ancora la vicepresidente lombarda sottolineando che le riflessioni “non sono le mie”.

Decisamente meno contento l’attuale presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, la cui ricandidatura da parte della Lega di Matteo Salvini è già stata annunciata qualche giorno fa: “Vuol dire che Carlo Calenda chiederà di entrare nel centrodestra, e la cosa mi fa piacere: sarà una presenza in più”, ha commentato. “A me risulta – ha precisato – che normalmente deve essere il centrodestra a decidere chi sarà l’ottimo candidato, se lui vuole entrare, noi siamo pronti ad ascoltare anche i suoi consigli”. Il M5s parla di un leader “molto confuso” e ricorda che Azione “ha abbandonato il lavoro dei tavoli tematici, portati avanti dalle forze politiche che in Regione Lombardia vogliono costruire una proposta alternativa al disastro Fontana”. Quindi la provocazione del capogruppo Nicola Di Marco: “Ora, se sognano Letizia Moratti, forse Azione è ancora in tempo a chiedere di poter entrare in maggioranza. Almeno, in Consiglio Regionale, finalmente avrebbero una posizione chiara”.

Le parole del leader di Azione sono state commentate anche dal segretario regionale del suo partito, il consigliere regionale Niccolò Carretta. “Condivido la stima personale per Letizia Moratti espressa da Calenda, ma come ribadito proprio dallo stesso segretario nazionale, Azione in Lombardia è al lavoro dall’opposizione per una proposta riformista. Il nome di Carlo Cottarelli sarebbe il profilo civico, serio e riconosciuto ideale per battere la destra e mi fa piacere che Calenda lo confermi come sostengo da mesi”, ha riassunto Carretta. Decisamente meno tenero di Calenda nel giudizio politico di Moratti: “Si trova attualmente in maggioranza, vice presidente di Fontana e di una giunta su cui ho un pessimo giudizio e sorretta da Lega e Fdi, un perimetro che rende impensabile qualsiasi scenario diverso dall’attuale”. Resta tuttavia l’apertura: “Saremo ovviamente interessati se nei prossimi mesi si creeranno spazi per costruire una proposta di area Draghi anche in Lombardia e mi fa piacere se anche Letizia Moratti guarda in questa direzione”.

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