Le azioni della statunitense Exxon Mobil, seconda compagnia petrolifera privata al mondo dopo Shell, hanno raggounto il valore più alto di sempre a oltre 105 dollari l’una. La capitalizzazione del gruppo ammonta ora a 443 miliardi di dollari, il 65% in più rispetto allo scorso gennaio. Nel novembre 2020 le azioni della società erano sprofondate fino a 32 dollari. Da allora il valore è più che triplicato. Come tutte le compagnie petrolifere anche Exxon sta inanellando una serie di bilanci record grazie alla corsa dei prezzi di petrolio (+ 70% in un anno) e gas. Nel primo trimestre dell’anno il gruppo ha registrato i profitti più alti dal 2014 con utili per 5,5 miliardi di dollari nonostante svalutazioni per 3,4 miliardi legate alle attività in Russia. Da inizio anno la concorrente britannica Shell ha guadagnato in borsa il 44%, l’altro colosso americano Chevron il 52%, l’italiana Eni un più modesto 14%. Da inizio anno l’indice del settore energetico statunitense è cresciuto del 65% a fronte di un calo del 13% del listino S&P500.

Nell’agosto del 2020la società è stata esclusa dall’indice di Wall Strett Dow Jones dopo un secolo di presenza ininterrotta. L’indice raggruppa le 30 aziende più rappresentative dell’industria statunitense. All’epoca la capitalizzazione di Exxon era di 180 miliardi di dollari, meno della metà del valore raggiunto oggi. Exxon è molto criticata da attivisti e associazioni ambientaliste a causa dello scarso impegno nella riduzione di emissioni inquinanti. Alcuni azionisti di minoranza hanno suggerito alla società di quotare a parte una divisione dedicata alle energie rinnovabili per attrarre gli investitori.

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