Le reinfezioni da Covid sono in aumento. I casi segnalati finora sono 438.726, pari al 3,6% del totale di quelli notificati, ma nell’ultima settimana la percentuale è stata del 5,8%, in aumento rispetto alla precedente (5%). Il dato emerge dal report esteso dell’Istituto superiore di sanità (Iss) sull’andamento dell’epidemia in Italia. Venerdì Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss, ha spiegato che “questa è una costante da quando circola la variante Omicron, ma fortunatamente queste reinfezioni non sono associate a casi gravi o che richiedono troppe ospedalizzazioni”.

L’istituto evidenzia un aumento del rischio di reinfezione in modo particolare nei soggetti con prima diagnosi di Covid-19 notificata da oltre 210 giorni rispetto a chi ha avuto la prima diagnosi fra i 90 e i 210 giorni precedenti; nei soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni; nelle femmine rispetto ai maschi; nelle fasce di età più giovani (dai 12 ai 49 anni); negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione.

Il report evidenzia anche che il tasso di mortalità relativo alla popolazione over 12 anni, nel periodo 18 marzo – 17 aprile, per i non vaccinati risulta circa 4 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni (34 decessi per 100.000 abitanti contro 8) e circa 7 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (5 decessi per 100.000). Il tasso di ricoveri in intensiva, invece, per i non vaccinati è circa 4 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni e circa 4 volte più alto rispetto ai vaccinati con booster.

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