“Secondo Elsa Fornero, dobbiamo andare avanti con le sanzioni anche soffrendone un po’ noi? Ma per favore, la parola ‘sacrifici’ sulla bocca della Fornero mi fa venire l’orticaria francamente. Ce li ricordiamo i sacrifici della Fornero”. Così, a “Dimartedì” (La7) lo storico Angelo D’Orsi commenta le parole dell’ex ministra del Lavoro, Elsa Fornero, che rivendica l’opportunità delle sanzioni economiche alla Russia, perché “dobbiamo essere pronti a pagare il prezzo” della libertà degli ucraini.


D’Orsi contesta la dicotomia tra Russia e Ucraina e cita Stepan Bandera, leader dell’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini tacciato di neonazismo: “Dovete smetterla di contrapporre bene e male, dicendo che in Ucraina c’è la democrazia e che noi occidentali siamo i salvatori. Vorrei ricordare che questo regime così liberale come quello ucraino ha dichiarato Stepan Bandera eroe nazionale e che la stessa chiesa ortodossa ucraina, che voi avete contrapposto a quella russa, l’ha fatto santo. Quindi, non mi contrapponete bene e male, io il male da tutte e due le parti“.

Lo storico ha un breve vis-à-vis polemico con il giornalista David Parenzo, a cui rimprovera: “Voi parlare male del patriarca Kirill, ma Papa Francesco ha detto che forse la Nato ha sbagliato ad andare ad abbaiare alle porte della Russia. Come mai davanti a Papa Francesco state tutti zitti?”.
“Veramente non paragonerei Papa Francesco con Kirill, lo dico per lei”, chiosa Parenzo.

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